Se pensate che invecchiare sia l’ultima pagina, il lento chiudere la porta allo sport, al viaggio, al flirt, ai cocktail party, se guardate con tenerezza, smarrimento o indifferenza il volto rugoso, i capelli bianchi, la voce bassa, il passo incerto per favore mettete la modalità aerea al cellulare, chiudete la porta e continuate a leggere. Giovedì pomeriggio il Caffè è entrato al civico 631 di Via Laurentina dove la signora Noemi De Mori, presidente del Centro anziani, spiega: “siamo un’associazione che funziona benissimo, abbiamo 2018 iscritti”. Età media? “Dai 70 anni in su”. Più donne o più uomini? “Più donne, tante vedove” Le attività? “Ecco – si avvicina ad una lavagna magnetica, c’è appuntato l’orario dei corsi – abbiamo yoga, ballo di gruppo, storia dell’arte, archeologia, spagnolo, inglese, informatica, ballo di coppia, questi sono tutti corsi di ginnastica, anche tai chi, poi c’è coro”. La più seguita? “Yoga e ginnastica. Ho rifatto tutta la pavimentazione delle palestre, ho messo l’aria condizionata, tutto con i soldi degli iscritti”. Chi sono gli iscritti? “La maggior parte sono professori, avvocati, insegnanti, generali, tutte persone di un certo livello”. Seduto nella sala da biliardo c’è Augusto, ammiraglio della marina che a marzo compie 100 anni. Il Caffè chiede: “gioca anche lei? “A volte, se c’è posto, poi gioco a carte” Il ricordo più bello? “Di cose belle ne ho fatte tante. Ne ho fatte di belle e di cattive”. La migliore? “Conquistare una donna”. L’ultima conquista? “Non me lo ricordo – ride – ma insomma ho 100 anni!”. A Vittorio, uno dei giocatori, chiediamo qual’è l’attività che preferisce. “Biliardo e bocce”. C’è qualche signora interessante? “Mi sembra di no. Però guardi – indica uno dei suoi amici – lui s’è fidanzato!”. “Non è vero! – si affretta l’altro – vada alla sala da ballo, là forse c’è qualche inciucio, ma qua no, si fanno cose serie qui”. Per esempio? “Una – risponde un signore in tenuta sportiva – è stata la festa per i portatori di handicap, un successone”. Vittorio:“questo centro per noi è casa nostra, siamo tutti amici“ Dall’altro lato del biliardo: -“per noi è importante, siamo pensionati”, -“pensionati e ammogliati”. Che c’entra ammogliati? Ridono tutti. A fianco, la sala delle signore del burraco. Vi giocate qualcosa? “No. Soldi no.” Giocate solo a carte? Risponde Iole, boccoli biondi, grandi occhi azzurri: “No facciamo anche ballo. Se ci sono viaggi anche quelli”. Interviene l’amica Mariapia: “siamo andati ad Ischia l’estate scorsa, 15 giorni in un bellissimo hotel a 4 stelle”. Vanno avanti da sole: -“poi ci sono le cene sociali, le gite, la festa di capodanno” -“il teatro dell’opera”. -“Nelle gite di un giorno andiamo al ristorante, si ride, si scherza, si balla”, -“stiamo bene insieme. Le battute, le chiacchiere..”, -“oddio come al solito ci sta pure quella antipatica che la prenderesti e la butteresti de fori! Ma ce la teniamo!”. Com’è l’amore a quest’età? Iole: “Ah! L’amore a quest’età comincia subito e finisce subito! E’ veloce, te lo posso garantì!”. Vi divertite però. “Senti, per l’età che abbiamo, siamo dei fanciulli”. Quindi, se c’è un’età per ogni cosa, questa è per tutto quanto. E’ guidata dall’esatta percezione della nostra precarietà, da cui il crescente valore della singola giornata. In proporzione si vive ogni cosa con formidabile nuova intensità. Sicchè è inopportuno abbassarsi ai luoghi comuni e definirli ancora “vecchi” se non, forse, in quell’ultimo momento “di sovrana coscienza dell’impossibilità di dire: Io” (Carlo Emilio Gadda).
Patrizia Artemisio
09/12/2019