La protesta
Esasperati, 200 cittadini riuniti sotto le sigle del comitato di pendolari della Roma Nord e di Roma Ostia Lido e di associazioni come TrasportiAmo, hanno manifestato il 16 novembre in piazza del Popolo per gridare tutte le loro rimostranze per i disagi subìti e costretti ancora a subìre. Hanno chiesto che la ferrovia Roma Nord non venga chiusa e che venga riammodernata, così che possano viaggiare in sicurezza, con un servizio garantito, senza timore che all’ultimo minuto venga soppresso. “Inoltre il concordato preventivo di ATAC blocca qualsiasi sviluppo o innovazione sulla linea a breve. Stiamo ancora aspettando di avere nuovi treni, raddoppi di tratta, investimenti sulle infrastrutture e nel frattempo, a causa dell’insufficiente manutenzione sul materiale rotabile, si guasta almeno un treno al giorno causando disservizi continui, tra soppressioni e ritardi, al limite dell’interruzione del servizio erogato. – riferisce sul proprio sito il Comitato Pendolari Roma Nord – Questa situazione è inammissibile gli utenti che pagano un servizio che non hanno e l’Atac prende 90 milioni di euro di incasso all’anno dalla Regione Lazio per questa ferrovia. Ormai la nostra linea è diventata una scuola di sopravvivenza, con danni indicibili all’utenza pendolare: studenti, lavoratori e anche turisti”. Inoltre nel nuovo orario invernale Atac ha eliminato 18 corse nella tratta extraurbana, sostituite da soli 6 bus, dunque 12 tratte in meno tra andata e ritorno, penalizzando fortemente gli spostamenti di studenti e lavoratori fra Sacrofano e Viterbo.
Il passaggio ad Astral
Intanto da gennaio la manutenzione dell’infrastruttura passerà ad Astral, che riaprirà i cantieri avviati e sospesi per il concordato Atac, come il nuovo capolinea di piazzale Flaminio con la interconnessione con la metro A oltre alle nuove opere di ammodernamento.