l tema è incandescente: la nomina per il nuovo capo della Procura di Roma ormai si avvicina. È stato difatti appena ricomposto il Consiglio Superiore della Magistratura, l’organo di autogoverno della magistratura, che a breve dovrà esprimersi in merito. Il terremoto giudiziario, durato 7 mesi e scaturito dall’inchiesta sul giudice Palamara (che puntava a una discontinuità da Pignatone) e altri membri del CSM, sembra ormai acqua passata, anche se ha lasciato strascichi significativi nell’opinione pubblica e tra gli addetti ai lavori. Tra i 13 candidati, i tremaggiormante papabili sono stati i primi a essere riascoltati in Commissione dopo un primo esame a maggio, poi annullato.
VIOLA, LO VOI E PRESTIPINO
In ordine: Marcello Viola, il procuratore generale di Firenze che il 23 maggio aveva preso più voti (4 per la precisione) dalla vecchia Commissione e che è stato il candidato sponsorizzato anche dal pm Luca Palamara. Francesco Lo Voi, procuratore di Palermo, di Magistratura Indipendente, come Viola, che a maggio aveva preso un voto come Giuseppe Creazzo (procuratore capo a Firenze), ma partiva come favorito, soprattutto dai “pignatoniani”. E Michele Prestipino, procuratore aggiunto a Roma, reggente da sei mesi di piazzale Clodio, magistrato di punta per anni fedelissimo di Pignatone, non votato cinque mesi fa, ma poi dato sempre più per favorito dai rumors negli ambiti giudiziari.