A RISCHIO 500 POSTI DI LAVORO
Sopra ogni cosa, genitori e sindacati lamentano il fatto che sono a rischio 500 posti di lavoro e i diritti di oltre 2.000 lavoratrici delle mense di Roma. In particolare, sembrano non esserci soluzioni concrete per 170 cuoche operanti nei nidi, 330 lavoratrici delle scuole autogestite, nessun intervento di rettifica rispetto all’indebolimento della clausola sociale, né tutele rispetto al rischio di impatti negativi su occupazione, diritti e retribuzione di tutte le addette delle mense di Roma. Insomma, nell’accordo firmato a settembre Roma Capitale aveva assunto l’impegno specifico con sindacati e genitori di mettere in atto tutte le iniziative di propria competenza finalizzate a garantire la continuità dei rapporti di lavoro attualmente in essere, ma così non sembra essere. Al momento in cui andiamo in stampa la situazione è ancora sospesa. I sindacati attendono di avere informazioni sui lavoratori dall’apposito tavolo tecnico sull’argomento.
ALLARME PREZZI BASSI
Ma non è tutto. La maggiore criticità segnalata da sindacati e genitori ha sempre riguardato il costo dei pasti, che con l’aggiudicazione del nuovo bando passa da 7 euro a 4 euro. È possibile con questa cifra far rientrare il costro dei prodotti biologici e a chilometro zero, del personale e del trasporto? La questione era stata segnalata ad Anac, che però non ha aperto un fascicolo a riguardo ritenendo evidentemente che fosse tutto in regola. In altre città limitrofe dove la ditta aggiudicataria è la stessa, il Tar ha bocciato i ricorsi presentati dalle società ‘avversarie’, soprattutto «per mancanza di elementi fondati su basi di calcolo sovapponibili da poter verificare in modo non opinabile l’erroneità delle operazioni di verifica riguardo ai costi troppo bassi». GENITORI DELUSI Per avere chiarimenti i genitori hanno partecipato alla Commissione Trasparenza del Comune di Roma convocata sul tema della refezione scolastica per il 12 novembre. In quell’occasione non si sono presentate né l’assessore Veronica Mammì, né la presidentessa della commissione Maria Teresa Zotta, che hanno invece partecipato il 19 novembre. C’è stato un incontro tra genitori e assessore, che ha lasciato comunque aperti molti dubbi. «Ci viene confermato – continua Lattanzi – che ci sarà il cambio appalto a Natale e l’assessorato ci dice di essere preoccupato quanto noi, ma che non può fare niente se non inviare parere dell’aggiudicazione definitiva all’avvocatura di Stato. Nessuna risposta neanche per il bando del prossimo anno scolastico. Tante promesse sul fatto che verranno considerate le nostre richieste, ma non abbiamo visto né ci è stato letto niente. Ci hanno detto che si stanno organizzando affinché a settembre ci sia la nuova gestione, ma è tardi: il nuovo bando ancora non è pronto e temiamo che possa verificarsi, di nuovo, la situazione di quest’anno».