VOCI DAL QUARTIERE
I fenomeni dei roghi vanno contestualizzati, come spiega la presidente della rete d’imprese in via dei Castani, Monica Paba: «In un momento di grande crisi del commercio, in cui questo clima non fa stare tranquillo nessuno». Oltre che, prima di tutto, ai roghi negli ultimi mesi, è anche a questo clima pesante generale che Centocelle ha reagito con due passeggiate di solidarietà e autodifesa, organizzate dalla Libera Assemblea di Centocelle, una rete di oltre 50 associazioni del territorio. Il primo corteo si è tenuto il 7 novembre, dopo l’incendio della Pecora Elettrica, e il secondo giovedì 14 novembre, quando tremila persone sono partite da piazza dei Mirti e hanno attraversato il quartiere manifestando pacificamente per affermare che: «Non c’è bisogno di militarizzare le strade e riempirle di forze dell’ordine, questa è casa nostra e la difendiamo noi cittadini, che vogliamo crearci e proteggere luoghi, strade e attività sicure in cui vivere e lavorare serenamente», come spiega Davide, uno degli attivisti di Libera Assemblea Centocelle, mentre un’altra manifestante aggiunge: «Speriamo che questo male sia un’occasione. Un’occasione che ci scuota e ci faccia capire che è vitale riappropriarci di spazi aggregativi e di momenti di comunità. Il valore della Pecora Elettrica era proprio questo: era un punto di aggregazione di qualità».
E LUCE FÙ
In corteo ci sono anche i proprietari della Pecora Elettrica e della pinseria Cento 55, Danilo Ruggeri e Marco Nacchia, ci sono gli Studenti del V municipio, con tanto di striscione e megafoni, e il comitato Via delle Palme, che da anni chiedeva l’illuminazione del parco e della via antistanti ai luoghi colpiti: «Ci sono voluti – spiegano gli attivisti – quattro attentati per ottenerla». Lo spaccio della droga nel parco, legato ai clan che ne detengono il monopolio sul territorio, è assieme alla matrice di estrema destra una delle ipotesi su cui si indaga per scoprire le cause degli attacchi. Nonostante la non militarizzazione delle strade del quartiere sia forse la principale richiesta che arriva dai due cortei, e nonostante le parole della sindaca Raggi che ha rassicurato: «Non ci sarà alcuna militarizzazione», la stretta ci sarà, e partirà proprio da Centocelle.
DAL MINISTERO DELL’INTERNO 250 AGENTI IN PIù
Dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica di venerdì 15 novembre a palazzo Valentini, vertice a cui ha preso parte anche la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, Roma esce con un nuovo piano per la sicurezza, che rivoluziona la presenza delle forze dell’ordine sul territorio della Capitale: dalle tre maxi aree di pattugliamento si passa a 28 zone sensibili, 20 piazze di spaccio e 8 aree della movida in centro. Per sostenere il nuovo piano, in attesa dei 550 nuovi agenti in arrivo entro la fine del 2020, sono state riassegnate 250 unità. Si parte proprio da Centocelle, dove una nuova task force di forze dell’ordine dovrà presidiare il quartiere e pattugliarne a fondo il perimetro. . «Forse – spiega Stefano, uno degli studenti del V municipio che ha partecipato al corteo – in un momento così teso bisognerebbe riscoprire il senso di parole come espressione libera e non violenza. Valori che, dati per scontati, ora vanno ricompresi e riconquistati».