L’ufficio postale come presidio sociale e di sviluppo per una comunità. Di questo e di molto altro si è parlato nel corso dell’incontro pubblico promosso da Poste Italiane e titolato ‘Sindaci d’Italia’, il secondo della serie, che si è tenuto dentro la Nuvola dell’Eur lo scorso 28 ottobre. Un evento dedicato soprattutto a quei piccoli comuni sotto i 5mila abitanti che troppo spesso vedono diminuire o sparire servizi pubblici essenziali: uffici postali, sportelli Atm (ovvero bancomat) e Pos gratuiti (i dispositivi per il pagamento con carta di credito e bancomat). E in quegli angoli dimenticati della Penisola, quando si riesce a non chiudere un ufficio postale o semplicemente ad installare uno sportello automatico, si tratta di una vittoria. Lo sanno bene, ad esempio, gli abitanti di Germagno, paesino di 192 anime nel cuore dell’Alto Piemonte, dove a marzo è arrivato finalmente il primo Postamat. E lo hanno toccato con mano anche gli 80 residenti di Badarili, il comune più piccolo della Sardegna, dove da poco è in servizio anche un postino. Sono due delle tante realtà interessate dal maxi-piano di investimenti per i piccoli comuni varato da Poste Italiane. “Una vittoria che dovete rivendicare”, l’ha definita Antonio Decaro, presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani, (Anci), di fronte alla governance del colosso postale italiano ed a una grande platea di sindaci di comuni sotto i 5mila abitanti, seduti dietro al Presidente del consiglio Giuseppe Conte e ad una delegazione del Governo.
UN SUCCESSO ANCHE IL SECONDO APPUNTAMENTO
È trascorso un anno dal primo appuntamento ed il bilancio è nettamente positivo, condito da promesse mantenute: nessun ufficio postale è stato chiuso, già 600 sportelli Atm installati nei comuni senza ufficio postale, servizio tesoreria attivato per tutti i richiedenti. “Poste Italiane – ha detto l’amministratore delegato Matteo Del Fante – ha realizzato gli impegni assunti nel 2018 con i piccoli Comuni. Siamo consapevoli dell’importanza strategica della presenza capillare delle Poste e della nostra capacità di collegare i territori alle istituzioni e ai servizi erogati centralmente: la nostra azienda accorcia le distanze, agevola le relazioni, direi che è una sorta di intermediario tra le diverse aree del Paese”. Sono già 14mila gli interventi del piano realizzati.
POS GRATUITI IN VISTA
Il prossimo passo sarà la concessione in comodato d’uso gratuito dei Pos, ovvero i dispositivi di pagamento elettronico. Prospetti che fanno il paio con i dati finanziari che ruotano attorno all’attività della Spa partecipata da Cassa Depositi e Prestiti e dal Ministero dell’Economia e Finanze. Si parla di un impatto di 11,9 miliardi di euro sul Pil, di 7,5 miliardi sul reddito da lavoro, a cui si aggiungono 1,7 miliardi di contributi alla pubblica amministrazione. “Questa non è più la stagione dei tagli lineari, che così tanto hanno penalizzato i territori, soprattutto i piccoli centri – ha scandito il premier Conte – e l’impegno di Poste è strategico in questo senso. Gli uffici postali sono un presidio di coesione sociale”. Dunque l’impegno di Poste per le piccole realtà italiane continua, anche perché – per usare le parole del Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri – “i piccoli Comuni sono l’Italia: senza di essi l’Italia non sarebbe se stessa”.