Roma e Feyenoord a confronto ancora una volta. Dopo la finale di Conference League dello scorso anno giocatasi a Tirana e vinta dai giallorossi grazie al gol di Nicolò Zaniolo, la squadra di Mourinho e la squadra di Slot si contenderanno il posto in semifinale di Europa League. Seguendo anche le indicazioni che ci vengono fornite dalle quote sulla vincente dell’Europa League 2023, i capitolini sembrerebbero avere più possibilità di arrivare fino in fondo rispetto agli avversari. Il primo round, tuttavia, è stato vinto dagli olandesi a Rotterdam per 1-0 grazie alla splendida rete di Wieffer, tra pochi giorni il ritorno allo Stadio Olimpico decreterà quale delle due compagini passerà il turno. Analizzando gli stili di gioco delle due squadre, vediamo che sono caratterizzate da un modo di giocare completamente diverso l’uno dall’altro.
Partendo dal Feyenoord, prima in classifica nel campionato olandese che ha allungato sulle avversarie con la vittoria nel derby di Rotterdam, Slot ha voluto dare un’identità piuttosto chiara alla sua formazione, che ha come scopo quello di presentare in campo un gioco fluido basato sul possesso palla a trazione offensiva. Il Feyenoord è la tipica squadra olandese per eccellenza, intensa e alta nella fase di pressing. Ovviamente questo atteggiamento così offensivo espone la formazione di Slot a dei grossi rischi, tanto che in determinate circostanze le chiusure preventive e le marcature non sono sempre così perfette ed asfissianti. La costruzione del gioco avviene perlopiù dal basso, con i due centrali difensivi che, supportati da uno dei due terzini che resta più basso e dal mediano, non hanno paura di giocare la palla a terra. In alternativa, la squadra olandese opta direttamente per il lancio a ricercare i giocatori offensivi, abili a creare profondità e nell’uno vs uno.
Per non dare punti di riferimento agli avversari, i giocatori offensivi di maggior fantasia che si muovono soprattutto sulla trequarti, come ad esempio Kokcu, invertono spesso le loro posizioni in campo. Un punto di forza del Feyenoord, come già anticipato in precedenza, sono proprio gli uno vs uno delle due ali, che, giocando a piede invertito, possono rientrare verso il centro del campo sul loro piede forte per andare anche direttamente alla conclusione verso la porta avversaria. Perno dell’attacco della squadra olandese è senza ombra di dubbio Gimenez, che quest’anno si è preso con prepotenza il posto da titolare timbrando il cartellino per ben 18 volte tra Eredivisie ed Europa League. Una volta persa palla, il Feyenoord cerca di recuperare immediatamente la sfera nella metà campo avversaria. L’atteggiamento degli olandesi, quindi, si può considerare agonisticamente molto aggressivo. Le caratteristiche della Roma sono sensibilmente diverse rispetto a quelle della formazione di Slot, tanto che i giallorossi molto spesso tendono ad effettuare una costruzione diretta alla ricerca della testa e della sponda del centravanti. Nel momento in cui la squadra di Mourinho decide di impostare dal basso, il lavoro di costruzione del gioco viene affidato ai tre centrali difensivi e ad uno dei due mediani.
Con il lancio alla ricerca diretta del centravanti, Abraham o Belotti che sia, i due quinti di centrocampo avanzano, la coppia di centrocampo resta piuttosto statica mentre Dybala e Pellegrini si stabiliscono sulla trequarti per cercare di inventare la giocata negli ultimi 30 metri. La fase di finalizzazione avviene in diversi modi, quello più efficace è quello che nasce dalla palla data in verticale tra le linee ad uno tra Dybala e Pellegrini, che fronte alla porta o calciano dalla distanza o innescano il movimento del centravanti. Altrimenti, un’altra soluzione valida è la sovrapposizione su una fascia laterale. In fase di non possesso, non appena i giallorossi perdono il controllo del pallone, tendono a riorganizzarsi velocemente dietro per non concedere alcuna possibilità di contropiede alla squadra avversaria. L’atteggiamento della Roma nel momento in cui riconquista il pallone dipende dalla zona di campo nella quale avviene il recupero palla. Se avviene nella trequarti avversaria, l’attacco alla porta è piuttosto immediato. Se avviene nella propria metà campo, la formazione di Mourinho tende a consolidare il possesso palla in attesa di trovare un varco utile per affondare. Ovviamente se una volta perso il possesso in zona palla ci si trovano tanti uomini, il tentativo di andare alla riconquista del pallone sarà immediato.