CENTRALE MONTEMARTINI: L’ESPOSIZIONE RINNOVABILE
La Centrale Montemartini – prima centrale pubblica termoelettrica di Roma, inaugurata nel 1912, e spazio espositivo dal 1997 – “è un microuniverso in cui si incrociano una serie di attività sorprendenti, spesso svolte per mesi dietro le quinte”, si legge, in proposito, sul portale web del Comune di Roma.
Tra le attività proposte spiccano le operazioni di restauro dei tesori custoditi nei depositi della Sovrintendenza Capitolina. Proprio da questi depositi provengono i sedici mosaici romani esposti per la prima volta, lo scorso 14 marzo, nella mostra “Colori dei Romani. I mosaici dalle Collezioni Capitoline”, l’esposizione che occupa gli spazi della Centrale da aprile 2021, e che si protrarrà fino al 25 giugno 2023.
“Fin dalla sua inaugurazione – si legge in un post social della pagina ufficiale della Centrale Montemartini – ad aprile 2021, il progetto espositivo Colori dei Romani si è sviluppato in relazione alla costante e ininterrotta attività di conservazione delle opere musive delle Collezioni Capitoline e, in particolare, del grande patrimonio conservato nella collezione dell’Antiquarium Comunale”.
Da qui sarebbe nata l’idea di “un’esposizione ‘rinnovabile’”, si legge ancora nel post. Si tratta di un’esposizione da “implementare di volta in volta con le opere restaurate, che trovano nella mostra l’occasione della loro valorizzazione, accrescono l’offerta al visitatore e consentono di approfondire il tema affrontato”, si apprende ancora dalla nota social.
LA MOSTRA DEI MOSAICI
“Colori dei Romani” mette in mostra una completa panoramica dell’antica arte del mosaico. I mosaici sono esposti insieme ad affreschi e sculture che un tempo arredavano gli edifici da cui provengono i mosaici stessi, così da permettere al visitatore di fare un vero e proprio viaggio nel tempo. A corredo delle opere esposte è presente anche una ricca documentazione di archivio, che racconta il contesto e le circostanze che hanno portato alle scoperte archeologiche tra Ottocento e Novecento.
LA NUOVA TAPPA DI “COLORI DEI ROMANI”
L’esposizione si compone di quattro sezioni tematiche, attraverso delle quali si delinea un percorso organizzato in ordine cronologico. I visitatori sono accolti da un primo capitolo dedicato alla storia, alle tecniche e ai diversi motivi usati nelle decorazioni musive. Il viaggio nel tempo prosegue mostrando mosaici provenienti da dimore di lusso e i contesti domestici dell’età repubblicana. La terza sezione della mostra è invece dedicata agli spazi sacri, con specifico riferimento ai mosaici rinvenuti nella Basilica Hilariana. La quarta sezione è dedicata a mosaici provenienti da edifici funerari situati nelle aree suburbane della città.
Alle quattro sezioni sopraindicate, dal 14 marzo scorso, si è aggiunto un ulteriore capitolo nella storia dei mosaici che l’esposizione si pone di raccontare. Con un gruppo di sedici opere appena restaurate, il racconto si protrae, infatti, fino all’epoca tardo-antica, proponendo manufatti finora assenti nel percorso espositivo. Si tratta di “mosaici a grandi tessere marmoree e l’opus sectile”, chiosano, in proposito dalla pagina web del polo museale.