Gli investigatori, dopo un’intensa attività di osservazione e controllo effettuata all’interno di diverse palestre nella capitale, sono riusciti a intercettare i due complici all’interno della struttura di via Cina e a bloccarli. Sottoposti a perquisizione personale l’uomo è stato trovato in possesso di numerosi attrezzi atti allo scasso, della somma di 415 euro di cui lo stesso non ha saputo giustificare il possesso, e di un badge di ingresso del circuito Palestre Virgin Active, oltre a due bracciali di gomma, ottenuti previa iscrizione, con i quali lo stesso poteva accedere a qualsiasi struttura sportiva della Virgin Active. All’interno della borsa della donna, invece, sono state rinvenute diverse banconote di vario taglio per un totale di 6.520 euro delle quali la stessa non è riuscita a giustificarne il possesso.
La complessa attività d’indagine ha disvelato una struttura ben organizzata, operante in tutta Italia, con la predisposizione di numerosi documenti falsi e camuffamenti per cambiare identità al fine di eludere le indagini. Gli accertamenti hanno portato alla luce uno strano comportamento dell’utilizzatore della scheda di accesso alle palestre: nel giro di 15 giorni, infatti, sono risultati 56 ingressi in varie province italiane, come se fossero sopralluoghi finalizzati al furto e non sedute di allenamento.