Tutto il cibo e le salse, di cui non si conosce l’origine, sono stati destinati al macero e il locale è stato chiuso per la sporcizia, il degrado e l’incuria in cui versavano gli ambienti interni. E’ di circa 10 mila euro l’ammontare delle sanzioni comminate al titolare, per varie irregolarità amministrative riscontrate all’interno del suo esercizio di somministrazione.
Il nome del ristorante non è stato diffuso ufficialmente.
Prima di ricevere le ‘solite’ critiche dai lettori per non aver pubblicato il nome del ristorante che è stato chiuso, ricordiamo che tale pubblicazione è vietata dalle attuali norme, ovvero comporterebbe una denuncia verso il giornale che lo diffonde con conseguenti condanne e cospicui risarcimenti.
Più che criticare i giornalisti, che hanno le mani legate, sarebbe il caso di valutare bene il politico che si è votato (di qualsiasi schieramento esso sia), informandosi sulla sua posizione riguardo la libertà di stampa e la possibilità di informare i cittadini senza minacce e condizionamenti (l’Italia è ultima tra i paesi occidentali nella classifica della libertà di stampa, superata persino da paesi in cui non ci sono regimi democratici).
Da considerare, infine, come questa impossibilità di citare il nome del ristorante ‘zozzone’ arrechi un grave danno a tutti gli altri ristoratori onesti e puliti che rischiano di essere additati come l’attività coinvolta, proprio per la mancata possibilità di informare correttamente e pienamente i cittadini.
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