Intervista a Guido Tirelli, Segretario Assomed Lazio
Guido Coen Tirelli è il Segretario Regionale ANAAO Assomed del Lazio, l’associazione sindacale, rappresentativa di tutti i Dirigenti Medici e Dirigenti Sanitari, che operano a qualsiasi titolo nel Servizio Sanitario Nazionale. Con lui abbiamo parlato della condizione di lavoro della professione all’interno delle strutture ospedaliere del territorio regionale. Queste le sue parole.
Segretario Tirelli, come valuta le criticità all’interno dei pronto soccorso e quale è la posizione della vostra categoria sulle condizioni di lavoro della professione medica?
“Le problematiche legate alla nostra professione sono molteplici. Ad esempio, chi lavora nei pronto soccorso rischia di rimanerci a vita, perché la normativa nazionale non permette un trasferimento da un pronto soccorso a un reparto ospedaliero: per cui ci sono sempre meno professionisti che fanno concorsi per andare in pronto soccorso per stare tutta la vita al chiodo in condizioni di lavoro difficili e complicate. C’è poi una altra preoccupante questione: siccome c’è carenza di personale, i pronto soccorso del Lazio sono pieni di gente che non si sa chi sia, perché hanno appaltato alle cooperative questo genere di servizio. Una cosa fuori luogo e illogica”.
Voi cosa chiedete o cosa proponete, segretario?
“Noi chiediamo innanzitutto di premiare maggiormente chi decide di essere assunto in pronto soccorso: un riconoscimento economico, una premialità, sarebbe importante. E poi bisognerebbe cambiare la normativa nazionale al fine di sbloccare lo spostamento dei medici dal pronto soccorso ai reparti”.
In questo senso come è il dialogo con la Regione Lazio e con l’assessore a Sanità e Integrazione socio-sanitaria, Alessio D’Amato?
“Guardi, il dialogo è piuttosto buono, ma poi non si risolve nulla. Il confronto c’è ma non ha portato a soluzioni concrete ed efficaci. Si rimane sempre nell’orbita delle buone intenzioni e questo chiaramente non basta”.