In 4mila oggi domenica 10 aprile hanno partecipato alla corsa Appia Run edizione 2022. Dopo due anni segnati dalla pandemia che ha provocato la cancellazione dell’edizione 2020 e lo slittamento dell’edizione 2021, torna alla sua collocazione originale una delle più celebri corse del panorama podistico capitolino, famosa per essere l’unica gara al mondo a disputarsi su ben 5 pavimentazioni diverse: asfalto, sampietrino, basolato lavico, sterrato e per finire la pista dello Stadio Nando Martellini alle Terme di Caracalla. La manifestazione di corsa su strada, competitiva sulla distanza dei 13 km e non competitiva di 4 e 13 km, è organizzata da ACSI con la collaborazione di ACSI Italia Atletica e di ACSI Campidoglio Palatino, con il patrocinio di CONI, Fidal, Roma Capitale, Regione Lazio, Parco Regionale dell’Appia Antica e Parco Archeologico dell’Appia Antica. Da oltre 23 anni la Roma Appia Run rappresenta il sogno per tanti podisti affascinati all’idea di correre attraverso la storia su un percorso che fin dalla prima edizione si sviluppa sul tracciato dell’Appia Antica e in parte all’interno del suggestivo Parco della Caffarella.Quest’anno, oltre i 4000 appassionati che si presenteranno al via, a non mancheranno spunti interessanti dal punto di vista tecnico per quanto riguarda la gara dei top atleti. Ahmed Abdelwahed è il grande favorito della vigilia. Reduce dalla finale olimpica dei 3000 siepi a Tokyo, il mezzofondista e siepista romano, di chiare origini egiziane, vanta anche una medaglia d’argento agli Europei Under 23 nel 2017 in Polonia. Dopo le prime affermazioni da allievo, un calo di motivazione lo porta ad appendere le scarpette al chiodo, fin quando il tecnico Vittorio Di Saverio e il compagno Yassin Bouih lo convincono a riprendere. Da quel momento non si è più fermato. A contendergli il successo un manipolo di giovanotti di belle speranze tra cui: Francesco Guerra – Classe 2001, del GP Parco Alpi Apuane. La sua scalata comincia nel 2014. L’anno successivo sfiora il podio tricolore dei 2000 cadetti, per inserirsi poi nei piani alti delle liste U16 di sempre. Freedom Amaniel – Classe 1996, della Solid Sport Lab Asd. In campo femminile accreditata dei favori del pronostico la giovanissima Anna Arnaudo. Classe 2000, nata a Cuneo, inizia la pratica agonistica nel 2015 sotto la guida del tecnico Marco Corino, dedicandosi non solo all’attività su pista ma anche alla corsa in montagna. Proprio da questa specialità arriva la prima convocazione in azzurro, per gli Europei del 2018, dove vince l’oro con il team Under 20. Nel marzo del 2019, con il nuovo allenatore Gianni Crepaldi, raggiunge la finale continentale dei 3000 metri e un altro successo a squadre nel mountain running, stavolta ai Mondiali in Argentina. Nel 2021 vince il suo primo titolo di campionessa italiana assoluta, classificandosi prima ai Campionati Italiani di Rovereto nei 5000 metri piani. Sempre nel 2021 conquista l’argento nei 10.000 agli Europei U23 migliorandosi notevolmente su tutte le distanze del mezzofondo. Per la vittoria finale dovrà guardarsi da Sveva Fascetti, classe 1994, del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle, mentre un’interessante outsider potrebbe rivelarsi Sara Carnicelli di Athletica Vaticana.
10/04/2022