Roma ha troppi debiti. Ma va a capire di chi è la colpa. A sentire la nuova giunta di Roberto Gualtieri è della precedente amministrazione targata Raggi. La vicesindaca Silvia Scozzese, attuale responsabile dei conti in Campidoglio, sostiene di aver individuato un buco da oltre 1,5 milioni di euro nel rendiconto capitolino, frutto di 36 proposte aventi a oggetto il riconoscimento a sanatoria di debiti fuori bilancio, mai passate in consiglio comunale. Un quadro che le fa prospettare lo spettro della Corte dei Conti che rischierebbe di portare di fronte ai giudici contabili Virginia Raggi e la sua ex squadra. La Scozzese, infatti, nel denunciare il quadro dei conti ha dato una spiegazione: alla base della lievitazione dei conti ci sarebbe l’immobilismo della ex giunta. “Il risultato di questa inerzia ha determinato la crescita esponenziale degli oneri a carico del Comune”, ha fatto sapere. Da qui i calcoli: a fronte di un totale di 24,8 milioni di euro, c’è stato un “aggravio complessivo di spese immotivatamente sostenuto dal Campidoglio pari a 1.564.602,64 euro”. Nel calderone interessi e spese legate ai contenziosi. Un esborso che “il tempestivo pagamento (dei debiti fuori bilancio, ndr) avrebbe evitato”.
MELEO AL CONTRATTACCO
A rispondere per la Raggi ci ha pensato la consigliera grillina Linda Meleo, ex assessore alla mobilità e ai lavori pubblici: “La Scozzese ha la memoria corta. Semmai siamo noi che abbia pagato i debiti degli altri, pure quelli lasciati in passato da lei”, fa sapere. L’Amministrazione Raggi in 5 anni ha infatti votato quasi 400 delibere di riconoscimento di debito fuori bilancio, per un totale di oltre 300 milioni di euro, tutti riferibili ad attività realizzate prima del 2016”, ha specificato l’ex assessore Meleo, “Questa è la riprova del disastro procedurale e contabile che abbiamo dovuto affrontare e gestire fin dall’inizio della nostra consiliatura, con gli uffici completamente nel caos, spaventati e abbandonati a loro stessi. Per questo motivo, a inizio consiliatura Raggi, abbiamo voluto dare un taglio al passato e ci siamo ripromessi di non utilizzare mai procedure di somma urgenza se non fosse stato strettamente necessario. E così è stato. Nei 5 anni di Amministrazione Raggi non se ne è mai fatto ricorso”. È interessante ora capire quando sono stati contratti i circa 400 debiti fuori bilancio che abbiamo dovuto sanare”, ha aggiunto la Meleo, “Alcuni di questi erano risalenti addirittura al periodo 2008-2010. La gran parte però interessavano gli anni 2014-2015, quando il responsabile dei conti (Giunta Marino) era proprio l’Assessora Scozzese. Come mai l’Assessora non si è preoccupata di queste partite e nulla ha fatto per liquidarle e sanarle? Se ne è forse dimenticata?”.
Scozzese ha la memoria corta. Abbiamo pagato i suoi di debiti
COSÌ COSÌ L’OPEN DAY
“Scaramucce” su cui il sindaco Roberto Gualtieri non è entrato, impegnato come è a trovare soluzioni per i romani: più servizi, e più vicini, secondo il suo progetto della Città in 15 minuti (per cui i servizi principali dovranno essere a portata di mano, entro 1.250 metri dalla residenza di ogni cittadino, uno spazio che può essere percorso in circa 15 minuti a piedi o in bicicletta). In attesa del mega progetto che prevede la riformulazione dei servizi e degli enti territoriali, ha avviato, molto più in piccolo, la campagna Open day per la distribuzione in 7 municipi e 3 chioschi delle Carte d’identità elettroniche. Un flop che lo ha portato, a stretto giro, a chiedere scusa ai romani costretti sabato 2 aprile a restare per ore in fila sotto la pioggia nella speranza di accaparrarsi l’accesso. L’assalto dei romani agli sportelli, seppur scontato, non era stato previsto. E così ci sono stati improperi e persino liti per il rispetto della fila. Tanto che, per compensare, il sindaco si è scusato e ha promesso altri Open day. Per ora più che 15 minuti per ottenere l’accesso a servizio ci vogliono giornate. “Siamo al lavoro per trovare le soluzioni che evitino questi inutili disagi”, ha promesso il sindaco, “Implementeremo il sistema già nelle prossime settimane per mandarlo a regime. Non possiamo più permettere che per avere una CIE ci vogliano mesi di attesa”, ha detto.
La Giunta Gualtieri punta sul progetto ‘Roma a portata di mano, la città dei 15 minuti’
“Le moltissime domande ci ricordano anche il forte arretrato che si è accumulato negli anni scorsi, che inevitabilmente rende molto forte la pressione su questo nuovo canale. Purtroppo oggi ciò ha determinato anche, in alcuni casi, file e lunghe attese. Di questo ovviamente ci scusiamo. Dove possibile, a chi non è riuscito a fare oggi la CIE è stato già dato un appuntamento ravvicinato”, scrive ancora Gualtieri che conclude: “voglio rassicurare tutte le romane e i romani che gli Open Day del sabato proseguiranno anche nelle prossime settimane e si estenderanno anche agli altri Municipi. Ringrazio il personale che ha lavorato compiendo tutti gli sforzi necessari a soddisfare più richieste possibili”. In tutto sono state completate pratiche per circa 1300 CIE e nemmeno a pronta consegna. Un risultato annunciato con orgoglio da Andrea Catarci, assessore al Decentramento, Partecipazione e, appunto, ai Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti.