Non si placano i malumori tra i residenti del quartiere Sacco Pastore, ostaggio dei transennamenti stradali da ormai un anno e mezzo. Il progetto di riqualificazione urbana dedicato a via Val d’Ossola, che avrebbe dovuto portare, in un lasso di tempo compreso tra i quattro e i sei mesi, allo spostamento del mercato rionale, si è di fatto trasformato in un vero e proprio calvario per i tanti cittadini che abitano nella zona.
UN PROGETTO CHE NON RIESCE A DECOLLARE PER DIVERSI MOTIVI – La maggior criticità è senz’altro rappresentata dal restringimento della carreggiata, un fattore che ha inciso negativamente sulla vivibilità del quartiere, dal momento che i parcheggi disponibili per gli utenti si sono drasticamente ridotti (fino a cento posti auto momentaneamente perduti). Numerosi gli ostacoli incontrati dal progetto, promosso dalla Giunta presieduta da Giovanni Caudo ed ereditato dal neo presidente del Municipio III, Paolo Emilio Marchionne. A risultare complesso, sin dal principio, è stato l’iter burocratico, con ritardi nell’ottenimento delle autorizzazioni e soprattutto con le esigue licenze che sarebbero dovute essere concesse ai proprietari dei nuovi box, appena quattro, rispetto alle diciassette iniziali che componevano la vecchia struttura del mercato rionale. Un problema, quest’ultimo, arginato solo con l’impiego di cospicue rotazioni che vedono coinvolti diversi lavoratori ambulanti. Pesano i ritardi nell’ideazione di progetti alternativi dedicati ai posti auto, tra cui l’ipotetica creazione di trenta nuove soste ubicate in via Val d’Aosta, così come la mancata comunicazione tra Comune e Municipio, tanto che in più occasioni i lavori dedicati al nuovo mercato sono andati a sovrapporsi con i vari interventi di manutenzione straordinaria che hanno finito con il paralizzare completamente la viabilità del quartiere.
LA QUESTIONE DECORO – Tiene banco anche la questione decoro, con i resti fatiscenti e sguarniti dei vecchi box che ancora non sono stati del tutto sgomberati. Insomma, quello che secondo l’ex presidente del Municipio III, Giovanni Caudo, doveva divenire la replica di un boulevard parigino si è presto trasformato in un vero e proprio “boulevard de noantri”: “ Nel nostro quartiere ormai la rassegnazione ha preso il sopravvento, ci ritroviamo in queste condizioni da un anno e mezzo e, nonostante l’impegno e le promesse della nuova giunta, dubito che la situazione possa sbloccarsi in tempi brevi – dichiara Marco Borrello, attivista e amministratore del Gruppo Facebook ‘Sacco Pastore che vorrei’ – I parcheggi selvaggi, negli ultimi mesi, sono divenuti una costante in tutta la zona, le persone, oltre che arrabbiate, sono molto stanche. Ciò che maggiormente ci rattrista – continua Borrello – è la constatazione della scarsa comunicazione intercorsa tra le istituzioni e i cittadini, i quali sono stati messi ancora una volta in secondo piano. La speranza – conclude l’amministratore del Gruppo Facebook ‘Sacco Pastore che vorrei’ – è che la situazione possa sbloccarsi e risolversi prima dell’inizio della stagione estiva”.