LA STORIA DEL COMPLESSO – Non tutti gli abitanti (sicuramente non quelli arrivati più di recente) hanno idea della presenza di questo gioiello architettonico. Nascosto com’è alla vista il complesso del Convitto lascia sbalorditi i visitatori, pronti a giurare di essere finiti in un altro luogo e in un’altra epoca. Lo splendido edificio è stato realizzato nel 1935 dall’architetto Angelo Mazzoni su incarico del Senatore De Vito, allora Presidente dell’Istituto di Assicurazione e Previdenza per i Postelegrafici. Fino al 1977 fu sede del Convitto femminile Vittorio Locchi, mentre nel 2010 divenne di proprietà dell’INPS dopo la soppressione dell’Istituto. Ad oggi sulla struttura insiste un vincolo monumentale, mentre il parco (75mila mq) è oggetto di tutela per il suo carattere storico e paesaggistico. L’area infatti, oltre ad una cisterna di epoca severiana (II secolo d.C.) ospita anche un rifugio antiaereo composto da una galleria a tre accessi in tufo e mattoncini, è lungo 335 metri e copre circa 1.400 mq di superfice.
IL FUTURO DELLA STRUTTURA – Per il momento il Convitto è stato aperto al pubblico solo il 20 febbraio per una serie di visite guidate. “L’auspicio – afferma Diego De Felice, Direttore del Patrimonio Inps – è che l’apertura del complesso di Via Spinola sia il primo passo di una sempre più proficua collaborazione per valorizzare e rendere fruibili alla cittadinanza i beni del patrimonio artistico e storico dell’Istituto”. In molti casi luoghi stupendi come questo, definito dal Presidente Ciaccheri “un vero e proprio tesoro nascosto, nel centro del quartiere che, grazie all’impegno dell’Istituto di Previdenza, verrà recuperato per ospitare servizi al territorio”. Al momento l’accordo con l’INPS è in essere e nei prossimi mesi si cercherà di definire al meglio le funzioni e le possibilità di accesso al complesso. Intanto le prime informazioni sul futuro della struttura parlano di una nuova Agenzia INPS dedicata alla città, con ingresso da via Padre Semeria, mentre sarebbe allo studio un progetto per far sì che il complesso ospiti un Centro di alta formazione dell’Istituto “che vivrà dentro un accordo di collaborazione con le Istituzioni di prossimità – aggiunge Ciaccheri – con la prospettiva di essere aperto alla cittadinanza”. Inoltre l’INPS starebbe anche realizzando un accordo con l’Associazione Sotterranei di Roma per rendere visitabile il rifugio antiaereo, considerato tra i meglio conservati nella Capitale.