Un nuovo centro antiviolenza a San Lorenzo, all’interno dell’ateneo della Sapienza. È quanto stabilito dalla giunta regionale, che ha deciso di prevedere 335mila euro per cinque nuovi centri antiviolenza, tutti all’interno di strutture universitarie. Una iniziativa innovativa e sperimentale che la Regione è decisa a mettere a punto per arricchire ancora di più la rete di servizi regionali che già negli ultimi sette anni ha visto un aumento non trascurabile: se circa sette anni fa il Lazio poteva contare su otto centri antiviolenza, oggi ne vanta 28, più 12 case rifugio. Per rendere ancora più forte l’integrazione fra questo tipo di servizio e il territorio, la Regione ha pensato però alla apertura di 5 nuovi centri proprio all’interno di atenei, utilizzando la capacità di questi luoghi di essere crocevia di esperienze e incontri.
IL NUOVO CENTRO ANTIVIOLENZA DI SAN LORENZO – Il servizio, nell’ateneo di San Lorenzo (via dei Sardi, 55/77), come anche in quello che sarà aperto nelle altre quattro strutture universitarie, non sarà un semplice sportello, ma avrà tutte le caratteristiche di ogni centro antiviolenza che fa parte della rete regionale (di cui si trova l’elenco nel portale istituzionale con ubicazione ed orari: https://www.regione.lazio.it/rl/dallapartedelledonne/). E se si rivolgerà prima di tutto a studentesse, corpo docenti e personale tecnico-amministrativo, sarà comunque aperto a tutta la popolazione femminile del quadrante di riferimento, e non solo. Grazie alla collaborazione fra l’Assessorato alle Pari Opportunità e all’Assessorato allo Sviluppo Economico che ha anche la delega all’Università, sono stati messi insieme i fondi per poter dare la giusta copertura a tutti gli atenei (previsti 67mila euro per ciascuna struttura) ed è stata richiesta la collaborazione delle strutture universitarie per identificare spazi idonei da devolvere al progetto. Hanno risposto in maniera pronta La Sapienza e l’Università della Tuscia.
LA GARA – L’ateneo di San Lorenzo è dunque fra i primi due spazi – già idonei, ristrutturati e pienamente funzionanti – su cui si è aperta la gara: già nella primavera – fanno sapere dalla Regione – il centro antiviolenza potrebbe avviare il servizio. Per quanto riguarda gli altri tre, tutto dipenderà da quando gli atenei, che già sono al lavoro, proporranno i loro spazi. Ma si stima che entro l’autunno prossimo tutti i cinque i centri – che oltre a Sapienza e Tuscia a Viterbo, comprendono Tor Vergata, Roma Tre e Cassino, dovrebbero essere pronti ad aprire i battenti. Terminata la gara, ci sarà l’affidamento dello spazio al soggetto gestore, che dovrà avere tutti i requisiti richiesti a livello nazionale: un soggetto del Terzo Settore, dunque, che sia un’Associazione o una Cooperativa, che abbia fra i suoi scopi statutari il contrasto alla violenza di genere, e con un’esperienza almeno quinquennale nel campo.
LA RETE REGIONALE – “Siamo ancora una volta Regione all’avanguardia sulla messa a punto di un sistema diffuso, di una rete capace di contrastare la violenza di genere – dice al Caffè Marta Bonafoni, consigliera della Civica Zingaretti – dal primo momento di ascolto e accoglienza alle donne, all’affiancamento verso la loro piena autonomia e libertà”. E aggiunge: Immaginiamo i futuri centri come presidi, casse di risonanza del lavoro portato avanti dai comitati studenteschi in questi anni, in un’ottica femminista e transfemminista. Attraverso la collaborazione e la sinergia potremo davvero rafforzare le maglie della rete del contrasto alla violenza di genere”. Soddisfazione anche dal Municipio II: “Sono molto contento che venga fatto un centro antiviolenza all’interno dell’Università a San Lorenzo – afferma l’Assessore alle Politiche Sociali del II Municipio Gianluca Bogino – Un ulteriore servizio per la cittadinanza: già il centro antiviolenza municipale funziona molto bene e stiamo cercando di attivare nuove iniziative di promozione e conoscenza dello stesso”.