E’ stato finalmente avviato il cantiere per la riqualificazione delle case Ater in via Pietro Gasparri 33-45 a Primavalle, un monumento al degrado per decenni: dalle facciate vetuste e decrepite, le persiane barcollanti, gli intonaci scrostati, i fili a penzoloni, le vetrate rotte e dentro i muri ammuffiti, con un effetto decadente sull’immagine dell’intera borgata. Dentro ci vivevano 11 famiglie, trasferite già due anni fa, quando fu presentato il progetto di restyling, in altri alloggi popolari, dislocati sempre nel quartiere, in attesa di potervi rientrare al termine dei lavori.
IL CRONOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI – Dal 7 febbraio scorso, con 2 anni di ritardo a causa della pandemia, sono iniziate le operazioni di demolizione dello stabile fatiscente. A cui seguirà, secondo il cronoprogramma ad ottobre prossimo, la realizzazione di 12 appartamenti nuovi, tra i 40 e 70 mq, dotati di 3 nuovi ascensori, impianti fotovoltaici e centrali di calore di ultima generazione ed accessi privi di barriere architettoniche e area parcheggio, in base alle affermazioni del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha inaugurato insieme all’assessore alle Politiche abitative Massimiliano Valeriani e al presidente di Ater Roma Eriprando Guerritore la ripresa del cantiere, che avrà la durata di 1 anno.
LA SVOLTA GREEN – Il recupero delle palazzine di Primavalle, finanziato con 2 milioni e 750mila euro dalla Regione Lazio, restituirà agli abitanti tre nuovi edifici “green”, con certificazione energetica di classe A. “Saranno case all’avanguardia, ci si vivrà meglio, inquineranno molto di meno e costeranno di meno le bollette, perchè consumeranno meno energia. – ha aggiunto il Governatore – è un esperimento pilota per tutta Roma perchè se funziona è il modello migliore: abbattere e ricostruire in fretta. E’ più efficiente anche economicamente demolire anziché ristrutturare con dentro le famiglie. Continueremo perchè tutta la città guarderà questo esempio”.
LA SODDISFAZIONE DELL’UNIONE INQUILINI – Soddisfazione espressa dal sindacato dell’Unione Inquilini che segue le vicende di queste palazzine da 30 anni. “Da sempre abbiamo chiesto il recupero che significa abbattimento e ricostruzione dei manufatti e il diritto alla casa alle 12 famiglie che da decenni vi vivono dentro – ha dichiarato Renato Rizzo – siamo contenti, dopo tante promesse finalmente l’Ater e il suo ex direttore generale Napolitano grazie all’impegno dell’assessore Valeriani hanno costruito un percorso virtuoso che ha portato alla realizzazione di questo importante progetto di riqualificazione di Primavalle. Se non fosse stato per lo slittamento di due anni imposto dal Covid, le palazzine sarebbero già ricostruite e altre 12 famiglie che aspettano da anni una casa nella graduatoria (sono 13000) avrebbero trovato casa. Chiediamo altresì che l’abbattimento avvenga da subito, perchè c’è il rischio di occupazioni che farebbero saltare la proposta. Al momento sono stati smantellati gli interni ed è stato eliminato l’impianto del gas. Un saluto a Teresa, Marisa, Yole e le altre persone che hanno vissuto in queste case fatiscenti per più di vent’anni e adesso vivono in maniera decente dentro un appartamento delle case popolari, pagando il giusto affitto, perchè tutte hanno avuto l’assegnazione e il contratto”.
IL PIANO TRIENNALE FINANZIATO DALLA REGIONE – Il recupero del complesso edilizio di Primavalle, come quello di via Morandi a Tor Sapienza, rientrano nel Piano triennale finanziato dalla Regione con oltre 68 milioni di euro, per la costruzione di 708 nuovi alloggi attraverso opere di ristrutturazione di piani pilotis, frazionamento di grandi alloggi, completamento di strutture incompiute senza consumo di nuovo suolo, ha precisato Zingaretti. “Si al recupero del patrimonio abbandonato per utilizzarlo a fini abitativi, più finanziamenti all’Ater per realizzare progetti di recupero o sperimentali – ha concluso Rizzo – questo è un esempio contrapposto a chi propone l’housing sociale e la vendita del patrimonio pubblico”.