A supporto della fondatezza di questi dubbi basti ricordare le intercettazioni telefoniche che hanno spiegato chiaramente come funziona questo meccanismo e che hanno portato anche ad arresti eclatanti. L’indipendenza di parte della stampa viene così fortemente schiacciata. Queste contaminazioni politica-editoria sono il motivo principale per cui nelle classifiche mondiali della libertà di stampa l’Italia è l’ultima tra i paesi occidentali, superata anche da Capoverde, Burkina Faso e Papua Nuova Guinea. Il sistema editoriale italiano non è libero e indipendente, perché troppo legato ai soldi che arrivano dalla politica, direttamente o anche attraverso soggetti terzi.. Qui non si tratta di centrodestra o centrosinistra, di chi governa o chi fa opposizione, questo malcostume è un sistema incancrenito che si insinua da decenni di alternanza al potere in tutti i partiti. E se si presta un po’ d’attenzione, il risultato è sotto gli occhi di tutti: un flusso di soldi che va verso le testate considerate “amiche”, con assegnazioni dirette, senza bandi né appalti, difficili anche da rintracciare. Non è un malcostume del Lazio, ma un fenomeno ‘nazionale’: dal Parlamento al consiglio comunale del piccolo paese, comprese le società e gli enti a partecipazione pubblica (quindi con nomina partitica dei vertici).

L’aver costituito una apposita commissione “Trasparenza e Pubblicità” è per la Regione Lazio un vanto. Sempre però che questa commissione venga messa in grado di operare realmente, cioè non sia solo un gesto ‘di facciata’. Con la mia testimonianza dello scorso 28 gennaio ho cercato di stimolare tra i consiglieri presenti una riflessione su un problema le cui conseguenze in realtà sono molto più rilevanti di quanto potrebbero sembrare ad un‘analisi superficiale. La stampa è riconosciuta universalmente come cane da guardia della democrazia, la sua indipendenza è fondamentale per l’esistenza stessa della democrazia. Uno studio a cura di un consorzio internazionale di università tra cui la Statale di Milano (MediAct) ha dimostrato che maggiore è la pressione dei politici sui giornalisti e maggiore è il grado di corruzione in ogni settore della società. Meno indipendente è la stampa e più dilagante è l’immoralità nei comportamenti dei rappresentanti del popolo.
Allora, caro Governatore e cari consiglieri regionali, voi avete davvero una grossa opportunità per combattere la corruzione e incidere su comportamenti poco virtuosi di politici. I cittadini hanno il diritto di conoscere la verità da una stampa indipendente: una stampa che scrive bene dei politici quando questi fanno bene e scrive male quando questi fanno male, senza condizionamenti economici.
Il direttore de Il Caffè
Stefano Carugno