L’ATTACCO ALL’EX SINDACA

Non fa nomi il sindaco, ma l’attacco frontale è rivolto all’ex inquilina del Campidoglio, a Virginia Raggi. “Non accusiamo nessuno”, infatti specifica, “ma la macchina amministrativa era su binari sbagliati. Abbiamo trovato cose incredibili e ora con il nuovo bilancio (appena approvato, ndr) stiamo dando grandi segnali di cambiamento. Abbiamo fatto una battaglia importante – ha aggiunto – per una capacità assunzionale aggiuntiva, ridefinendo la macrostruttura in tempi record. Renderemo operativo il tutto da qui a primavera”. L’ex Ministro delle Finanze nell’occasione ha rivolto anche un ringraziamento ai padroni di casa, alla Sinistra civica ecologista: “Grazie a voi e alle altre forze di maggioranza per l’unità di intenti e azione, che è la condizione per fare. Solo così riusciremo a rimettere in moto la città”. Gualtieri ha parlato anche di “protagonismo dei municipi” e di approccio alla risoluzione dei problemi. “Ci hanno detto che la prima cosa da fare per pulire la città era litigare con i lavoratori – ha attaccato ancora – abbiamo risposto di no, che serve un’alleanza con i lavoratori per rimettere in moto la pulizia. C’è tantissimo da fare, lungi da me cantare vittoria o pensare di aver ottenuto chissà quali risultati, Roma merita livelli di qualità degni di una capitale. La fase due? Meno disuguaglianze, transizione ecologica e partecipazione democratica”.
LA MELEO: “NON DICE IL VERO”

A stretto giro è arrivata la reazione feroce di Linda Meleo, ex assessora ai Trasporti e in seguito ai Lavori Pubblici della giunta Raggi, oggi capogruppo Cinquestelle in assemblea capitolina. “Gualtieri non dice il vero quando afferma di aver ricevuto una macchina ferma – attacca la Meleo – ne sono la riprova i progetti per la mobilità su ferro, già finanziati come il tram Togliatti, il tram Tva, il tram Tiburtina Verano, la riqualificazione della linea Pantano-Giardinetti con prolungamento a Tor Vergata, le due funivie oltre a 50 vetture tram o gli accordi quadro sul verde o per la manutenzione stradale. Inoltre, proprio per rafforzare la macchina amministrativa, dopo oltre dieci anni di fermo, abbiamo fatto scorrere le graduatorie dei vecchi concorsi e bandito nuove procedure concorsuali proprio per far arrivare nuove forze a Roma Capitale, da dirigenti a istruttori amministrativi. Il sindaco acceleri per chiudere queste procedure, inspiegabilmente ferme ormai da mesi e faccia preparare nuovi progetti”. Ma non è tutto e la Meleo sgancia anche un affondo finale: “Da ottobre a oggi, l’attuale amministrazione ha usato solo progettualità esistenti realizzate durante l’era Raggi. Parlo dei progetti che hanno ottenuto fondi Pnrr come quelli per le case Erp e per il dissesto idrogeologico o i progetti per la rigenerazione urbana come i 3 PinQua, tra i quali ricade l’immobile a via del Porto Fluviale. Dopo quattro mesi di amministrazione siamo tutti in attesa di capire quali saranno le idee e le nuove progettualità di questa giunta”.
I PRIMI CENTO GIORNI
Sono infatti 100 i giorni del primo bilancio del sistema Gualtieri. A non far splendere la nuova amministrazione i soliti temi, rifiuti e impianti, per cui la soluzione ovviamente sarà lunga, anche se la Regione cerca di correre ai ripari convertendo una discarica in provincia, a Magliano Romano. Nel frattempo il sindaco ha firmato quasi 170 delibere. Una cinquantina riguardano situazioni tecniche, con una quarantina si è tentato di mettere mano ai problemi trasporti e appunto il ciclo dei rifiuti. Con una ottantina invece si è proceduto alle assunzioni nello staff del sindaco o degli assessori. Atti che hanno sollevato non poche polemiche da parte delle opposizioni, sia per le figure scelte, molte ovviamente selezionate tra le file del Pd, sia per il costo annuo totale che ammonta a oltre 6 milioni di euro. Intanto il sindaco ha promesso asili nidi più verdi e belli e con rette alleggerite. A questo punto, certo, la domanda sorge spontanea: dopo la lite coi grillini c’è forse una pace in vista, per Gualtieri e soci, con Calenda e i calendiani?