Sarebbero non meno di 40mila gli over 50 non ancora vaccinati nel Lazio che da oggi, giorno in cui entrano in vigore le nuove norme varate dal governo, rischiano di essere multati. Il dato emerge da un censimento della Regione, che nel frattempo ha comunicato i dati delle ultime 24 ore sulla pandemia: i casi di Covid registrati nel Lazio sono stati 6.615 (di questi, 3.865 a Roma) con una diminuzione di 4.918 rispetto a domenica (quando però di solito si effettuano meno test). In lieve diminuzione i pazienti ricoverati. Le nuove restrizioni governative in vigore da oggi colpiranno circa 160 mila residenti nel Lazio non vaccinati, mentre si assesta la curva di diminuzione dei contagi. Intanto proseguono fino al 10 febbraio l’obbligo di mascherina anche all’aperto e il divieto di aprire le discoteche. Ieri i casi di Covid registrati nel Lazio sono stati 6.615 (di cui 3.865 a Roma) con una diminuzione di 4.918 rispetto a domenica (quando però di solito si effettuano meno test). Il dato è emerso su 58.136 tamponi totali. «Sono 29 i decessi — ha detto l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato — compresi recuperi di mancate notifiche (+22), 2.145 i ricoverati (-1), 206 pazienti nelle terapie intensive (+2) e +11.631 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 11,3% (in calo, ndr». I casi Covid « sono inferiori – ha proseguito D’Amato – rispetto alla scorsa settimana». E se negli ultimi giorni c’è stata la corsa ai tamponi per più di 6 mila over 50 che da oggi saranno sanzionati, complessivamente «le prime dosi effettuate in una settimana sono state 32 mila – ricordano in Regione – di più del trend prime dosi a dicembre». Se la tendenza si consoliderà, si potrà dire che la curva è in discesa. «È un segnale incoraggiante – ha continuato D’Amato – che non deve farci perdere di vista l’obiettivo di raggiungere entro metà febbraio il 90% della copertura della popolazione adulta con dose di richiamo». Intanto il mese di gennaio, «si conclude con circa 3,5 milioni di dosi di richiamo somministrate, pari al 72% della popolazione over 18 (adulta)». Sulla campagna di prevenzione, l’assessore ieri ha spiegato, che tra i non vaccinati, «la classe di età più resistente è 40-49 anni, nel Lazio ci sono ancora più di 70mila cittadini non immunizzati. Viceversa, c’è stato un deciso recupero della fascia 50-59 anni, dove attualmente risultano 40 mila circa le persone senza iniezione». Rischiano una multa una tantum di 100 euro. Inoltre «nella fascia 30-39 anni ci sono ancora circa 40 mila non vaccinati – aggiunge D’Amato – mentre va decisamente meglio con i ventenni dove sono 15 mila i non immunizzati». Per quanto riguarda la pressione provocata dalla pandemia sugli ospedali con il ritardo nella gestione di tutti gli altri interventi chirurgici, dalla Regione spiegano che «nel 2021 sono stati complessivamente 210 mila gli interventi chirurgici con un aumento di 9mila rispetto al 2020 e una diminuzione di 20mila rispetto al 2019». L’obiettivo nel 2022 è quello di «tornare ai livelli pre-pandemia – chiarisce l’assessore -. Lavoriamo con l’Acoi (Associazione chirurghi ospedalieri) per il recupero degli interventi rinviati».
01/02/2022