LA PROROGA DI 60 GIORNI – “Il cantiere ha subito una proroga di 60 giorni, dovuta principalmente a due motivi – ci spiega Alberto Belloni, Assessore al Patrimonio e manutenzione immobili comunali e mercati nel Municipio XI – il primo, perché alcuni operai dell’impresa hanno contratto il Covid-19: una situazione che ha costretto a un periodo di chiusura, dovuto alla crisi pandemica. Il secondo, legato all’aumento dei materiali e soprattutto del ferro, ha necessitato di un provvedimento di adeguamento e dei costi. Comunque, confermo che entro marzo riusciremo ad aprirlo. I lavori sono ripresi e anche nella settimana del 18 gennaio gli operai stavano svolgendo regolarmente il proprio mestiere nel cantiere. Metà squadra degli operai ha concluso l’isolamento fiduciario, quindi hanno ripreso a lavorare. Basta vedere come i lavori sono ripartiti a pieno regime. Mi sono preso io la responsabilità di far riaprire il mercato a marzo, perché mi piace essere concreto e fare in modo che le cose vadano per il verso giusto. Farò in modo che sia marzo, sperando non si presentino altri casi di Covid-19 o situazioni che impongono rallentamenti: questo io non lo posso sapere, perché non si possono prevedere queste incognite. Certo, soprattutto sulla base della rassicurazione degli Uffici, sono convinto che a marzo riusciamo a ultimare i lavori”.
LA PERPLESSITA’ DEI COMMERCIANTI – “Noi commercianti aspettavamo di entrare nel mercato entro gennaio, ma qui i lavori sembra che stiano proprio indietro – ci testimonia Paolo Ruggeri, fioraio all’interno del mercato Macaluso – sarà una settimana che non vengono a lavorare. Quando vengono, sono massimo due o tre operai al lavoro. Qui abbiamo quasi 30 banchi, ma al momento nel cantiere c’è solo il telaio. Inoltre, hanno fatto una quadra di cemento sopra il tetto. Coi lavori stiamo indietro. Il Municipio dice che rientreremo entro marzo, ma noi commercianti temiamo che qui serva almeno un altro anno di lavori. Lo diciamo, vedendo come stanno andando le attività dentro il cantiere. Attualmente, siamo costretti a lavorare in mezzo alla strada con un ombrellone. Io come fiorista non posso aprire il pomeriggio e neanche la domenica. Potessi anche farlo in quelle giornate, ci sarebbe il problema della circolazione. Non posso chiudere un pezzo di strada col fil di ferro, per tutelare il mio banchetto. Tutti siamo stati costretti a spendere dei soldi per avere una sorta di magazzino. Io ho speso 4.000 euro per un furgone usato, che metto accostato dove apro il banco. Qui non posso metterci tanta roba e oltretutto dentro fa freddo o fa caldo, danneggiando inesorabilmente le piante che vendo. In confronto ai fruttivendoli, i miei danni sono maggiorati”. “Inoltre – aggiunge – il Covid-19 ha spinto le persone a uscire solo per comprarsi da mangiare e non prendere magari una pianta, perché non è una prima necessità. Oggi sono costretto a comprare meno roba e sperare di vendere quel poco che ho. Non riesco a vendere come prima: ho stimato un danno economico di almeno il 50% in confronto al passato. Una situazione che va avanti dal 15 ottobre 2020, giorno che ci hanno messo fuori dal mercato. Qui se non prendono 50 operai, i lavori non finiscono in due mesi. Penso che a marzo, si entrerà in un’altra proroga di 60 giorni per la mancata finalizzazione dei lavori. Nella settimana del 18 gennaio, per quattro giorni non è venuto nessuno. Oltretutto, io ho il banchetto adiacente al mercato e a 5 metri da quello che era il mio banco, quindi vedo e monitoro tutto”.
LA SITUAZIONE DEL CANTIERE – “Il cantiere ed i lavori risultano fermi dopo l’effettiva consegna dell’area alla ditta il 4 gennaio 2021 per un ammontare totale di 600mila euro – ci racconta Valerio Garipoli, Capogruppo di Fratelli d’Italia in XI Municipio – e non sono rispettati di fatto i tempi di consegna che dalla data d’inizio dovevano essere di 365 giorni, quindi nel mese di gennaio 2022. Da verificare anche la richiesta della ditta per gli aumenti del ferro e delle materie prime dovuti al lockdown. In merito abbiamo predipsoto un’interrogazione con la richiesta di verifica dello stato avanzamento dei lavori (SAL) e crono programma degli interventi mancanti. Se necessario il Gruppo Fratelli d’Italia richiederà la convocazione di una Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza. Stiamo monitorando costantemente da mesi la situazione con la speranza di condividere al più presto la data d’inaugurazione del nuovo mercato Macaluso nel quartiere di Marconi”.