LA MOZIONE – Il consigliere della lista di Carlo Calenda, che è stato fino a poche settimane fa Assessore al Commercio nel Municipio II di Roma, ha deciso di scrivere al sindaco Gualtieri per denunciare il problema. Con una mozione protocollata il 2/12/2021, Casini ha richiesto le tempistiche legate alla riapertura della stazione Policlinico. Infatti, va ricordato come la fermata sia ormai chiusa al pubblico dal 29 novembre 2020, ovvero da più di un anno. Atac all’epoca giustificò tale chiusura con “la necessità di sostituire integralmente degli impianti di traslazione, scale mobili e ascensori, arrivati a fine vita tecnica dopo trent’anni di utilizzo”. Una situazione portata però all’estremo, considerato come la stessa municipalizzata – a oltre un anno dalla chiusura – non ha ancora fatto sapere nulla riguardo la riapertura della stessa stazione ferroviaria.
UN PUNTO NEVRALGICO DELLA MOBILITA’ CAPITOLINA – Eppure, la fermata del Policlinico è un punto nevralgico nella mobilità di Roma. Come scritto da Valerio Casini, “la situazione sta creando danno ai cittadini capitolini, a quelli che devono usufruire delle prestazioni sanitarie del Policlinico Umberto I e agli studenti che devono raggiungere la sede dell’Università La Sapienza”. In tutto ciò, si aggrava lo scenario nefasto della Metro B. Come conclude il consigliere della “lista Calenda” nel suo documento, “oltre alla stazione di Policlinico, presentano problemi anche altre stazioni limitrofe della stessa linea ferroviaria. Nello specifico, si riscontrano problemi circa l’impossibilità di utilizzare, del tutto o in parte, le scale mobili o gli ascensori delle stazioni Bologna o Libia”.
RIAPERTURA IMMINENTE? – La mozione è stata oltretutto discussa il 9 dicembre all’interno dell’aula Giulio Cesare del Palazzo Senatorio dallo stesso consigliere Casini, che ha invitato gli altri eletti presenti per votare un documento favorevole alla riapertura della stazione di Policlinico e la riattivazione delle scale mobili nelle fermate di Bologna e Libia. Un problema che non era sconosciuto all’attuale Giunta di Roberto Gualtieri, tanto che Eugenio Patanè – attuale Assessore alla Mobilità di Roma Capitale – ha effettuato un sopralluogo per constatare la gravità della problematica. Nonostante ciò, la maggioranza ha deciso di astenersi sul voto di questo documento, con il risultato di 7 favorevoli e 24 astenuti. La motivazione di tale scelta politica da parte della maggioranza, sarebbe legata all’ormai prossima riapertura della stazione del Policlinico: secondo fonti del Campidoglio, l’assessore Patanè avrebbe promesso la riattivazione della fermata metro sotto il periodo natalizio.
GLI UTENTI NON NE POSSONO PIU’ – Al di là della discussione politica attorno alla faccenda, il disagio sulla chiusura della stazione rimane per tutti quei cittadini che vivono i quadranti della Sapienza, viale Regina Margherita e piazza Bologna. A raccontarci questo aspetto è Gianluca Margiotta, storico residente della zona: “Questa è una fermata di vitale importanza non solo per i numerosi studenti dell’Università ‘La Sapienza’ o per i tanti frequentatori del Policlinico Umberto I, ma anche per i tantissimi residenti del quartiere Nomentano. Per loro, l’unica stazione utile e disponibile in questa attesa infinita è la fermata di piazza Bologna. Una stazione che oltre ad essere congestionata da un grande flusso di persone che vi transitano, come ben sappiamo si trova con gli ascensori e le scale mobili guasti e in attesa di riparazione, senza una vera data fissata sulla ripresa di questi servizi. Tutto questo nonostante la necessità di questi apparati, soprattutto per i moltissimi pendolari con disabilità motorie”.