PITBULL LEGATO AL TERMOSIFONE SOMMERSO DA SPORCIZIA, PADRONE DENUNCIATO
Quando gli agenti sono andati a suonare il campanello nessuno ha aperto, ma da dentro provenivano strani lamenti. Così sono stati chiamati i vigili del fuoco per aprire la porta. Dentro, uno spettacolo terribile.
Il povero pitbull era legato a un termosifone con un guinzaglio lungo appena mezzo metro. Era costretto a camminare e muoversi sui suoi stessi bisogni fisiologici. Oltretutto era privo di microchip, obbligatorio per legge, e non era iscritto all’anagrafe canina.
IL PADRONE DEL CANE CERCA DI SCAPPARE
A un certo punto il padrone del pitbull è rientrato nell’appartemento; quando ha visto gli agenti ha cercato di scappare ma è stato bloccato. Si tratta di un 31enne di Capoverde che è risultato sottoposto all’obbligo di firma per reati inerenti gli stupefacenti. La casa di Tor Bella Monaca l’aveva occupata abusivamente. Anche per questo motivo, oltre che per i maltrattamenti sul cane, è stato denunciato.
Il pitbull, liberato dalla prigionia, è stato affidato alle cure delle guardie zoofile e a una ditta autorizzata alla Asl Roma 2.