I MOTIVI – Analizzando meglio la situazione abbiamo scoperto appunto che i motivi sono due e molto diversi tra loro. Il primo è dovuto alla temibile cocciniglia Toumeyella parvicornis, il parassita che ha infestato da diversi anni il Lazio e Roma in particolare. Le cure possibili in questo caso sono due: l’endoterapia con immissione di fitofarmaci (antibiotici) nel tronco oppure un metodo ecologico e cioè l’utilizzo di coccinelle che aggrediscono la cocciniglia stessa.
CRITICI I CITTADINI – I cittadini si sono mobilitati, come anche in altri quartieri, con iniziative private per agire in un contesto in cui il Comune e il Municipio non sono intervenuti tempestivamente e comunque spesso hanno optato per l’abbattimento invece che per intervento conservativo provocando le ire dei residenti. I cittadini del quartiere hanno contestato l’azione dell’ex assessore all’ambiente Marco Antonini che ha scelto la strada dell’abbattimento invece della cura. Oltretutto il verde pubblico del quartiere in pieno degrado, con discariche sorte come funghi ovunque, non ha certo aiutato il dialogo tra gli abitanti e chi ha governato il municipio. Italia Nostra è scesa direttamente in campo ed ha spinto l’ipotesi dei fitofarmaci agendo in tal senso anche a livello legislativo nazionale con appositi emendamenti.
LA QUESTIONE MARCIAPIEDI – Un altro motivo che ha portato all’abbattimento dei pini è stato poi quello del rifacimento dei marciapiedi. L’ex assessore all’ambiente Marco Antonini ha ammesso – ad esempio – che l’abbattimento di otto pini in via Cina è stato dovuto non al parassita, ma per liberarsi delle radici. Il politico aveva dichiarato che gli otto pini sarebbero stati sostituiti, ma finora non si è visto niente e i cittadini, nella chat del CdQ e nelle pagine Facebook ne chiedono conto. Stessa vicenda a via Vivanti, in cui il panorama, in alcuni tratti, diviene desolato, come se in un arco dentario mancassero con evidenza alcuni denti. Anche in questo caso i cittadini si attiveranno con il nuovo assessore.
PARCO CAMPAGNA – Similmente al Parco Campagna a Spinaceto, dove doveva sorgere la città del Rugby, altro monumento allo spreco. Quasi all’entrata dei ruderi in rovina della struttura si possono infatti qui osservare parecchi monconi di pino senza che i cittadini siano stati informati del perché e se saranno sostituiti. In questo caso la vicenda è ancora più grave perché si tratta di un parco. Non ci sarebbe voluto molto a mettere dei cartelli che spiegassero almeno il motivo dell’abbattimento. Idem a via Ignazio Silone al Laurentino 38, una zona già presa di mira da antenna selvaggia. Resta il fatto che il nono Municipio che ruota intorno all’Eur, ha subito un ingente depauperamento del suo meraviglioso impianto boschivo. Trattasi infatti nella famosa macchia mediterranea che parte dal mare e si prolunga fino alla città e che era il vanto del quartiere. Altro che “I pini di Roma” di Respighi…