LA VICENDA – Ad agosto scorso, dopo un lungo tira e molla tra il Campidoglio e i commercianti, la giunta capitolina ha decretato lo spostamento di 16 bancarelle da via Cola di Rienzo a via Fra Albenzio e nel piazzale antistante la Metro A Cipro: spazi ritenuti idonei dagli uffici capitolini ad ospitare attività commerciali ambulanti. Il provvedimento, seduta stante, è stato trasmesso al Municipio I di Roma che aveva 20 giorni di tempo per attuarlo. I commercianti però, come previsto dai termini di legge, hanno fatto ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio ai primi di settembre e i giudici, il 6 ottobre successivo, hanno respinto la loro richiesta e di fatto dato ragione al Campidoglio. “Finalmente possiamo dire addio alle bancarelle di via Cola di Rienzo, viale Giulio Cesare, via Germanico, via degli Scipioni, via A. Ferrero e piazzale Flaminio – ha esultato la sindaca uscente Virginia Raggi su Facebook – Il Tar ci ha dato ragione e adesso le bancarelle saranno trasferite in luoghi più idonei e sicuri”. Neanche 48 ore dopo, però, il Consiglio di Stato – al quale si erano rivolti alcuni operatori insieme all’avvocato Andrea Ippoliti – ha ribaltato quel pronunciamento frenando sulle delocalizzazioni. “Il Consiglio di Stato ha accolto la nostra richiesta di sospensiva”, ha scritto il legale agli operatori ben due volte: sia per le bancarelle di via Cola di Rienzo che per quelle di viale Giulio Cesare.
IL FUTURO – Il provvedimento del Consiglio di Stato, tuttavia, è temporaneo: blocca lo spostamento in attesa di entrare nel merito della questione a novembre, quando il Consiglio di Stato stesso analizzerà nel dettaglio il caso. La questione, quindi, sarà tra le prime che si troveranno ad affrontare il nuovo sindaco e il neo eletto minisindaco del Municipio I di Roma. “Per ora siamo felici e soddisfatti – racconta Angelo Pavoncello, esponente dell’Ana, Associazione nazionale ambulanti –siamo fiduciosi che a novembre venga confermata la linea dettata dal Consiglio di Stato” ma “in ogni caso è importante che il futuro sindaco metta tra le sue priorità un piano regolatore generale del commercio su aree pubbliche, che possa permettere di sviluppare, nel pieno della legalità, un progetto condiviso con gli operatori, e che sia definitivo”.