L’ESPOSTO AL COMANDO DEI CARABINIERI E ALLA CORTE DEI CONTI – Così lo scorso luglio i cittadini hanno presentato un esposto al Comando dei Carabinieri S. Sebastiano e alla Corte dei Conti al fine di “accertare la condotta della sindaca di Roma riguardo alla aree espropriate della Caffarella nel 2007 e fino ad oggi lasciate in detenzione precaria degli ex proprietari”. La requisizione degli spazi privati all’interno del Parco monumentale era stata calendarizzata dal tavolo interdipartimentale nel luglio 2019 e doveva concludersi a settembre dello stesso anno; la misura prevista si è invece conclusa con un nulla di fatto. “Constatando un’inerzia dell’Amministrazione comunale a completare gli sgomberi- scrive Rossana De Stefani, Presidente del Comitato per il Parco della Caffarella- a dicembre 2020 abbiamo inviato una petizione sottoscritta da 1027 cittadini, alcune PEC con richiesta di una riunione del tavolo interdipartimentale, quindi una diffida e infine decine e decine di email di sollecito”. Nessuna risposta risulta però pervenuta e la maggior parte dei privati, già indennizzati per il rilascio delle aree, continua a occupare 14 ettari di Parco.
I 14 ETTARI ESPROPRIATI – “Insigni studiosi hanno confermato l’importanza di questi 14 ettari espropriati sull’Appia Antica – riprende la Presidente del Comitato – si tratta infatti di aree di immenso valore storico-artistico e naturalistico”. Nell’area requisita, ma ancora interdetta, è infatti situato il primo miglio dell’Appia antica (la Regina Viarum) e la zona umida dell’Acquataccio.
IL PARCO DELLA CAFFARELLA – Il Parco della Caffarella è un’area demaniale di circa 190 ettari vincolata come parco pubblico dal PR del 1965. Attraversato dall’Almone, l’affluente del Tevere sacro ai romani, e situato lungo le Mura Aureliane e la via Latina, il Parco conserva numerosi resti archeologici di grande interesse storico tra cui sepolcri, ville, torri, tempi, opere idrauliche come i mulini ad acqua adibiti alla lavorazione dei tessuti denominati Valche. Nel sottosuolo si estendono per diversi chilometri le Cave romane che venivano utilizzate per l’estrazione della pozzolana. La Valle ospita diverse specie arboree tra cui pioppi, salici, felci ed equiseti, mentre la fauna è caratterizzata prevalentemente da ricci, talpe, donnole e volpi. L’avanzamento sfrenato della cementificazione, l’edilizia intensiva e l’abusivismo che avanzava verso la Valle è stato arginato negli anni grazie al lavoro incessante del Comitato del Parco della Caffarella: un patrimonio storico e naturalistico che aspetta solo di tornare a essere interamente pubblico, fruibile, tutelato.