La Regione Lazio ha dato ragione ai cittadini. Questa la conseguenza del secco ‘No’ da parte dei residenti, della politica locale e comunale e dei comitati di zona all’impianto a biomasse per il quale Agricola Salone srl aveva richiesto le autorizzazioni nel 2019. Un ‘No’ durato ben diciotto mesi e che ha prodotto assemblee pubbliche (come quella del 24 aprile scorso presso il piazzale della chiesa di Colle Monfortani), proteste di ogni tipo e un documento presso il Municipio votato da tutte le forze politiche che impegnava il Presidente del VI e l’assessorato all’Ambiente locale a fornire pareri ostativi al nuovo impianto in tutte le sedi. Non solo. L’Unione dei Comitati ha anche promosso una petizione che ha raccolto oltre 2.400 firme, ed è nel testo che si è riassunta la vertenza: “Un impianto per il trattamento di 70.000 tonnellate di rifiuti organici l’anno non deve essere realizzato in un’area dove risiedono migliaia di cittadini”. Nel documento si è sottolineato anche che: “L’impianto raccoglierebbe materiali e montagne di rifiuti di tipo umido che costituirebbero un rischio per la salute, con la proliferazione di batteri e nel contempo roditori e insetti con rischi per l’insorgere di malattie infettive. Inoltre la localizzazione è totalmente inadeguata”. Già, perché il quadrante in questione, oltre ad ospitare una scuola e un denso centro abitato, è una zona archeologica protetta.
I COMITATI RIUNITI: “SIAMO ORGOGLIOSI DI QUESTA VITTORIA”
Insomma, una vera e propria sollevazione popolare si è opposta con tenacia al futuro nuovo impianto che sarebbe dovuto sorgere in via Prenestina 1280 e per il quale si attendeva soltanto il parere della Regione. Che finalmente, il 30 aprile scorso è arrivato: “L’area VIA (Valutazione di Impatto Ambientale, ndr) della Regione Lazio ha espresso la non compatibilità ambientale del progetto di biodigestore. Erano troppe le criticità e gli effetti di un impianto simile in questo territorio, e fortunatamente le nostre ragioni sono state ascoltate”, esulta il comitato di quartiere Colle Prenestino, aggiungendo: “Ringraziamo tutti coloro che si sono prodigati per questo risultato e siamo orgogliosi di questa vittoria”. A nulla è valsa la presa di opposizione di Agricola Salone che ha più volte affermato la bontà del progetto.
ESULTA LA POLITICA DEL VI. COMPAGNONE: “OTTIMO RISULTATO PER I CITTADINI. IL RESTO SONO CHIACCHIERE”
Una vittoria che è frutto anche della politica locale. Esulta in primis l’Assessore capitolino ai Rifiuti Katia Ziantoni, che all’epoca dell’inizio della vertenza ricopriva il ruolo di Assessore presso il VI: “È una vittoria di tutti i cittadini del VI che si sono affiancati alle istanze e alle osservazioni di Roma Capitale a tutela del paesaggio e delle aree di salvaguardia del captazioni destinate al consumo umano”. Poi ancora il capogruppo Dem presso il consiglio di viale Cambellotti: “Le conferenze dei servizi sono strumenti tecnici che hanno come fine la razionalizzazione, la semplificazione e la risoluzione dei problemi. Quindi non c’è e non ci può essere indirizzo politico. Ciò è un ottimo risultato per i comitati e i cittadini che hanno lottato e contribuito alla causa. Il resto sono chiacchiere”. Così invece Dario Nanni, coordinatore romano di Azione e consigliere del VI: “Nei mesi scorsi avevamo denunciato i problemi che questo impianto avrebbe creato in un territorio compromesso già da altri impianti come quello di Rocca Ciencia. Ringrazio cittadini e comitati che fino alla manifestazione di sabato scorso si sono mobilitati per questa vicenda”