UNA STORIA LUNGA 13 ANNI
Se ne sta lì da 13 anni, esattamente dalla piena del 2008, quando urtò violentemente contro ponte Sant’Angelo in seguito all’ondata fortissima che sorprese tutti. Sembra impossibile, ma in tutti questi anni la motonave – lunga 37 metri e larga 8 – non è stata rimossa, restando spiaggiata lì dove fu trasportata dopo il recupero.
L’INTERROGAZIONE IN REGIONE
Tanto da spingere la consigliera leghista Laura Corrotti a presentare una interrogazione alla Regione: “Gli iter regionali sono abbastanza lunghi – spiega al Caffè la consigliera – stiamo aspettando la risposta dall’Assessore competente o dal dirigente regionale per capire quale sia l’intenzione della Regione per sgomberare il relitto. Se non ci sarà risposta, entro l’estate o subito dopo provvederemo a scrivere una lettera anche alla dott.ssa Cristiana Avenali, responsabile regionale dei contratti di fiume”. L’interrogazione della Corrotti è partita contestualmente ad un sopralluogo fatto dalla consigliera leghista stessa verso metà aprile. “Sono stata nei pressi della nave – dice – e l’imbarcazione sembrerebbe anche occupata abusivamente”.
CRISTIANA AVENALI: “STIAMO LAVORANDO PER LA RIMOZIONE”
Cristiana Avenali, contattata dal Caffè, risponde: “Attualmente sono ancora in corso di svolgimento i passaggi burocratici da portare avanti”. E spiega la difficoltà a individuare una data certa per la rimozione: “La questione è che nell’operazione sono coinvolti diversi Enti, ognuno dei quali deve dare il proprio parere. Tutto questo allunga i tempi. E poi c’è il tema del proprietario, che va ricercato e verificato; e, ancora, il tema dell’ambiente, con il coinvolgimento dell’Arpa sugli eventuali rischi di inquinamento: prima di rimuovere un relitto, infatti, va verificato attentamente cosa c’è dentro il relitto stesso”. E aggiunge: “L’estate potrebbe essere il momento in cui si arriva alla rimozione, ma dipende appunto dalle diverse variabili in gioco. L’unica certezza – assicura – è che ci si sta lavorando per procedere nel minor tempo possibile. Tra l’altro, a breve, probabilmente già dal prossimo mese, si interverrà sul relitto Tiber I”.
LE PERPLESSITÀ DI LEGAMBIENTE LAZIO
Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio, ha le idee chiare: “Le azioni che fa la Regione insieme al Demanio e alla Capitaneria di Porto per la rimozione dei relitti – dice al Caffè – sono molto importanti e sono state costruite anche dopo denunce della nostra Associazione, soprattutto sul canale di Fiumicino”. E poi parte l’affondo: “Vero che la rimozione è in capo alla Regione ma è anche vero che il Comune, in questi ultimi dieci anni, avrebbe dovuto mettere in sicurezza l’area in qualche modo. E invece non è stato fatto niente”. Il punto, dice, è arrivare a una gestione ottimale delle competenze degli organismi coinvolti e rendere più spedita la burocrazia attraverso la realizzazione di un Parco Regionale del Tevere. “La realizzazione del Parco Regionale e Interregionale del Tevere – spiega – raccoglierebbe tutte l’enorme diffusione di responsabilità sui diversi Enti che si evidenziano in particolare sul Tevere”. Municipio, Amministrazione Comunale, Regione, Capitaneria di Porto, Autorità di Bacino, fra gli altri: “Tutti questi soggetti – conclude – vanno accorpati attraverso un unico soggetto, l’Ente Parco, che deve avere come chiave prioritaria la tutela della biodiversità dal rischio idrogeologico”. E conclude: “Anche per evitare l’impressionante scaricabarile che sul Tevere c’è stato negli ultimi dieci anni”.