In vista delle prossime elezioni amministrative nel Municipio XIV di Roma il presidente M5s Alfredo Campagna ancora non si esprime rispetto a una sua ricandidatura. Eletto nel 2016 alla presidenza, Campagna è al primo mandato istituzionale: dopo cinque anni tira le somme e auspica che il lavoro fatto finora sia portato avanti.
Si avvicinano le elezioni: lei presidente pensa di tentare il bis? “C’è ancora tempo per pensare al futuro, per ora sono concentrato a concludere la mia esperienza amministrativa nel miglior modo possibile. Per quanto riguarda il futuro non posso esprimermi dal momento che alcuni aspetti ancora devono essere chiariti nel M5s, abbiamo delle regole che in questo momento sono in evoluzione”.
A pochi mesi dalla scadenza del mandato: quali soddisfazioni e quali rimpianti? “Le soddisfazioni sono tante perché abbiamo fatto ripartire una macchina impantanata. Siamo riusciti a mettere al centro i cittadini grazie a canali e sistemi di segnalazione diretta agli indirizzi istituzionali. Abbiamo sbloccato situazioni ferme da anni e avviato una programmazione seria di opere, invece di concentrarci sui singoli interventi. Quando siamo arrivati mancavano totalmente i bandi per le strade, il verde, le scuole. I rimpianti, certo, ci sono. Sono tante le cose che non siamo riusciti a far ripartire: cinque anni non bastano a recuperare la situazione disastrosa che abbiamo trovato”.
Da dove dovrà ripartire il prossimo presidente del Municipio XIV? “Chiunque sarà il prossimo presidente potrà concentrasi sul programma con cui sarà eletto, senza dover ricostruire da zero la macchina amministrativa. Lasciamo accordi quadro triennali sui lavori: chi verrà non dovrà preoccuparsi di questi bandi fino al 2023”.
C’è un tema molto sentito nel vostro territorio: il recupero del complesso del Santa Maria della Pietà. A che punto siete? “Siamo in fase di approvazione del Sap, lo Schema di assesto preliminare, a breve si darà il via al processo di partecipazione con i cittadini: siamo alle battute finali di un processo che non era mai partito. Si tratta di un percorso che sapevamo che sarebbe durato diversi anni. L’acquisizione a patrimonio di tre padiglioni in concessione al Municipio ci ha permesso di abbattere i fitti passivi per una somma di quasi 3 milioni di euro dal 2014 a oggi. Riqualificheremo i tre padiglioni, su due ci sono già a bilancio le risorse per fare gli uffici, il padiglione 31 (recentemente sgomberato, ndr) sarà destinato a fini socio culturali attraverso una programmazione partecipata con le associazioni del territorio”.
A che punto siete invece con il superamento del campo rom di via Cesare Lombroso? “Mi piacerebbe portarlo a termine prima della fine della consiliatura, anche se ci siamo dati come orizzonte temporale dicembre del 2021. Nel campo ci sono ancora 120 persone ma sono in corso i colloqui e alcuni stanno già aderendo ai percorsi per la fuoriuscita. Speriamo che gli altri ospiti seguano l’esempio e ne vengano fuori il prima possibile anche perché vivono in condizioni indecorose. Siamo soddisfatti di aver praticamente azzerato i roghi tossici intanto grazie alla videosorveglianza e ai presidi della polizia locale e delle forze dell’ordine”.
A differenza di altri municipi in cui si sono create fratture nella maggioranza M5s il suo è uno di quelli che ha tenuto. Che somme tira dopo cinque anni? “Sono stati anni duri, l’impegno è stato totale. Posso dire che abbiamo fatto un ottimo lavoro, si poteva fare di più o meglio sicuramente, ma negli anni passati è stato certamente fatto peggio”.
Che voto si darebbe? “Non sono io che devo darmi il voto, lascio agli altri il giudizio. Posso però dire che abbiamo gettato le basi di un lavoro importante, nell’esclusivo interesse del cittadino. Un lavoro che penso debba essere portato avanti”.