“Giovani, alcuni dei quali minorenni, che si è avvalso della forza del numero dei componenti per commettere rapine ed atti di bullismo, ingenerando nelle vittime paura e impossibilità a difendersi”. Così la Questura di Roma definisce la baby gang, nella nota stampa che annuncia l’esecuzione di otto misure cautelari nei confronti di altrettanti ragazzini, quattro dei quali minorenni, ritenuti responsabili di tre rapine avvenute a Roma tra il 23 e il 30 gennaio.
LA BABY GANG CHE SUI SOCIAL SI VANTAVA DELLE PROPRIE SCORRIBANDE
Le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip del tribunale di Roma, sono state eseguite ieri dalla Squadra investigativa del commissariato di polizia Viminale nei confronti di A.F di 21 anni, A.D. di 19, P.D. di 20 e T.V. di 19, in quanto ritenuti responsabili in concorso tra loro e con altri quattro soggetti minori – nei confronti dei quali, su ordinanza del Tribunale per i Minorenni di Roma, è stata applicata la misura cautelare della permanenza in casa – della commissione delle tre rapine in questione.
Le indagini sono iniziate dopo una rapina perpetrata il 30 gennaio scorso alla fermata Termini della metropolitana di Roma. Vittime due minorenni, di 15 e 17 anni. Dopo essere stati accerchiati dal gruppetto, uno di loro è stato preso a pugni in faccia e, sotto la minaccia di un coltello, sono stati tutti costretti a consegnare soldi e telefonini. Dopo la rapina la baby gang si è data alla fuga per le scale. Le immagini della videosorveglianza della stazione Termini hanno confermato quanto raccontato alla polizia dalle vittime.
Dall’analisi del traffico telefonico di uno dei cellulari rubati, è emerso che il cellulare è stato usato poco dopo la rapina da A.F., uno dei membri della baby gang, il quale condotto in commissariato ha ammesso le proprie responsabilità. E proprio dalla memoria del suo telefonino gli investigatori sono risaliti alla chat di gruppo in cui i ragazzini si vantavano delle loro scorribande a spasso per Roma.
RAPINE E ATTI DI BULLISMO
“Dal tenore delle conversazioni – si legge nella nota stampa della Questura romana – è stato possibile dedurre l’esistenza di un gruppo composto da soggetti giovani, alcuni dei quali minorenni, che si è avvalso della forza del numero dei componenti per commettere rapine ed atti di bullismo, ingenerando nelle vittime paura e impossibilità a difendersi. Infatti è stato accertato che il gruppo criminale, accerchiando la vittima di turno, non le consentiva di difendersi permettendo al branco di impossessarsi facilmente del portafogli, delle scarpe griffate o del telefono cellulare”.
Dalle chat gli investigatori sono risaliti ad altre due rapine, commesse sempre dal gruppo di giovani in questione, nei confronti di una commessa il 30 gennaio a piazza del Popolo: la vittima era stata derubata di un cappellino e di una catenina d’oro; e poi l’altra, nella stessa zona, il 23 gennaio: in questo caso la vittima dopo esser stata colpita con calci e pugni era stata derubata delle sue scarpe.
“Essendo state accertate le responsabilità e il ruolo avuto da tutti i soggetti in ordine alla rapina commessa nella stazione metropolitana di Roma Termini e in ordine alle altre due rapine, anche con individuazioni fotografiche fatte dalle parti lese – scrive la Questura – il GIP presso il Tribunale dei Minorenni ha emesso 4 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei 4 minori responsabili delle rapine, applicando nei loro confronti la misura cautelare della permanenza in casa”.
ANCORA INDAGINI SULLA BABY GANG ROMANA
“In data 12 aprile il GIP presso il Tribunale Ordinario di Roma ha previsto poi nei confronti dei primi tre giovani maggiorenni, la misura cautelare degli arresti domiciliari e nei confronti dell’altro giovane, la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria”. Sono ancora in corso indagini volte ad accertare la commissione di altri delitti da parte della baby gang avvenuti a partire dal dicembre 2020.