IL MOVIMENTO 5 STELLE
Per il Movimento 5 stelle non si ripresenterà l’attuale presidente del XIII Municipio Castagnetta che sta già lavorando a sostegno della campagna elettorale della sindaca di Roma, Virginia Raggi, e punta a sedere tra gli scranni dell’Assemblea capitolina. La scelta per il candidato alla presidenza del M5s dovrebbe ricadere su uno dei tredici consiglieri della maggioranza uscente ma è presto, spiegano fonti del M5s romano, per tirar fuori una rosa di nomi, perché sono ancora in corso riunioni sul territorio.
IL CENTRODESTRA
Situazione più chiara, invece, nel centrodestra. Tutte le strade, e le voci che si rincorrono nella coalizione composta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, portano a Marco Giovagnorio, attuale capogruppo di FdI in XIII Municipio. Trentaseienne, laureato in giurisprudenza, Giovagnorio siede in municipio da oltre un decennio e, per l’esperienza amministrativa acquisita, è un profilo gradito anche agli altri due partiti della coalizione. La Lega, nel parlamentino di via Aurelia, ha un solo rappresentante che siede anche tra gli scranni della Regione Lazio: Daniele Giannini, già presidente nel 2008 del Municipio XVIII, poi diventato XIII. In vista del 2021 sembra che Giannini stia guardando più a un seggio in Assemblea capitolina che al Municipio. Forza Italia, infine, non ha sul territorio esponenti di peso da poter chiedere in coalizione un appoggio a un suo candidato nel Municipio XIII. Difficile, quindi, immaginare una scelta diversa da Giovagnorio per il centrodestra.
IL CENTROSINISTRA
Infine, per quanto riguarda il centrosinistra, sono due i nomi che circolano con maggiore insistenza: uno è quello di Salvatore Petracca, l’altro quello di Matteo Manenti. Due anime che esprimono elettorati differenti sul territorio. Petracca, già candidato alla presidenza con l’Udc, nel 2008 è entrato al consiglio municipale e alla prima seduta ha formalizzato il passaggio al Pdl restando per i cinque anni successivi tra i banchi della maggioranza. Da alcuni anni milita nel Partito democratico e il suo nome, per l’esperienza amministrativa nel parlamentino, sarebbe gradito tra i dem ma rischia di risultare divisivo, se non altro per la sua storia politica. Manenti, proveniente da Sinistra ecologia e libertà e oggi animatore dell’associazione civica Aurelio in Comune, rappresenta invece sul territorio un elettorato più progressista e che si riconosce attorno alle lotte per l’ambiente e la solidarietà. I due probabilmente, salvo cambiamenti dell’ultima ora, determinati dall’Assemblea nazionale del Pd, se la vedranno alle primarie di coalizione.