Spett.le Redazione de Il Caffè di Roma,
sono un condomino di via La Spezia 37 e, come dice la canzone, “una mattina mi son svegliato ed ho trovato” due “asole” inserite nel tratto di marciapiede compreso tra i numeri civici 37 e 35 di questa via. “Asole” all’interno delle le quali sono stati inseriti numerosi cassonetti per la raccolta differenziata ed indifferenziata di rifiuti, una campana per la raccolta vetri ed un contenitore per indumenti usati, in tempi nei quali stiamo affrontando la terza ondata della pandemia in atto. Con le imminenti stagioni primaverile ed estiva ed un notevole rialzo della temperatura – come previsto dalle scontate previsioni metereologiche – tali rientranze provocheranno miasmi ed effluvi provenienti dai cassonetti installati e loro dintorni, che non mancheranno di confluire verso le numerose finestre della facciata principale, costringendo i tanti condomini a tenere perennemente chiuse le aperture d’affaccio, senza trascurare i depositi eccedenti i cassonetti e la cloaca causata da frequenti evacuazioni, notturne e diurne, di nominativi che sembra non dispongano di propri servizi igienici e che offrono uno spettacolo di cui lascio a voi signori la definizione. La qualità dell’aria, già carente, non può quindi che peggiorare ed il manto d’asfalto posto a mo’ di pavimento delle menzionate asole ha comportato la scomparsa delle preesistenti caditoie, in buona parte occluse, senza che siano state predisposte le dovute alternative, provocando “l’effetto piscina” in caso di piogge ed il ristagno di acque malsane. Migliorerà la viabilità di via La Spezia? non saprei, l’impatto ambientale non credo. Concludo osservando che i depliants a suo tempo distribuiti a cura di Roma capitale – Roma mobilità – Roma Atac riguardo al progetto di riorganizzazione di via La Spezia, non consentivano di valutare le implicazioni che ha comportato, causando un mancato preventivo confronto sulle storture che ne sono conseguite e che, per quanto mi risulta, sono tuttora in corso di dibattito. Cordiali Saluti, Giovanni Bellini