LA STORIA TRAVAGLIATA DELLA “PISCINA PAESAGGIO” – Un ammontare di 115mila euro che, tuttavia, sembra non garantire la messa a punto di tutti gli interventi necessari per la riapertura della “piscina paesaggio”. Il polo natatorio di Valco san Paolo venne realizzato nel 2009 in occasione dei mondiali di nuoto. Nonostante il costo complessivo di 16 milioni di euro, venne chiuso dopo soli trenta giorni per “problemi legati alla staticità”. Nessun tuffo verso l’ampliamento della proposta sportiva della Capitale, dunque, ma cancelli chiusi e abbandono dell’area, divenuta negli anni fatiscente. “Un odioso e vergognoso sperpero di denaro pubblico” denunciava l’allora Presidente dell’VIII Municipio Andrea Catarci. Non solo, gli altri interventi previsti per la riqualificazione di Lungotevere Dante sono rimasti bloccati.
UNA RIQUALIFICAZIONE MAI AVVENUTA – La superficie dell’area, infatti, doveva beneficiare di opere di riqualificazione come “la realizzazione di un percorso ciclabile e la creazione di aree verdi per migliorare la fruibilità dell’ansa del Tevere, mettendo in risalto le specificità ambientali e paesaggistiche”, come si legge nella Deliberazione municipale del 20/06/2019. L’ingarbugliata vicenda, dal 2009, ha visto il susseguirsi di promesse, denunce, sopralluoghi: dopo i sigilli, il primo cantiere è partito solo nel 2016, ma le risorse non erano sufficienti per il completamento dei lavori. Gli oltre sei milioni di euro previsti per il prosieguo degli interventi vennero così suddivisi in tre stralci.
GLI ULTIMI SVILUPPI – Soltanto oggi, a distanza di anni, con i fondi messi a bilancio dal Campidoglio, si intravede una ripartenza. “Dopo anni di battaglie, mozioni, accessi agli atti e scontri con l’amministrazione comunale abbiamo ottenuto un primo risultato verso la ripresa dei lavori al Polo Natatorio di Valco San Paolo – dichiara il Consigliere dell’ VIII Municipio Samuele Marcucci – infatti finalmente nel bilancio comunale è comparsa una posta in bilancio per la riqualificazione dell’impianto e la riapertura in vista degli europei di nuoto di Roma 2022. Adesso continueremo a tenere alta l’attenzione”. Oltre ai mondiali di nuoto, l’impianto dovrà esser messo a disposizione dei cittadini, come previsto dal regolamento comunale “con modalità di accesso e di abbonamento concordate in favore del territorio”. Auspicando che non si tratti di un miraggio, anche perché “Il nuoto è sport di silenzi, immaginazione e fantasie”, ma non si pensava fino a questo punto.