Le indagini condotte sin dall’inizio dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria e dai Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno consentito di individuare le possibili aree dove l’evaso poteva trascorrere la sua latitanza e dopo le prime battute di ricerca su tutte le piste possibili, grazie alla perspicacia degli investigatori dei Carabinieri, è stata individuata la zona di interesse dove sono state eseguite ripetute perquisizioni, che hanno interessato persone e locali, e diversi servizi che hanno permesso di stringere il cerchio.
Gli inquirenti hanno continuato l’attività investigativa in maniera certosina, monitorando tutti i luoghi e le persone con cui l’evaso aveva contatti in quella zona, fino ad arrivare a stamane quando Manolo Gambini, sentitosi ormai braccato, a seguito di tutti gli accorgimenti adottati per fargli terra bruciata intorno, ha deciso di consegnarsi alle Forze dell’Ordine.