Il Gruppo Subword ha concluso l’opera di street art “NE-OS – Storia di un Futuro” realizzata sulla facciata della stazione Lido Nord di Ostia (lato via Ostiense). Si tratta di un grande murale sulla storia di questo territorio che fonde arte di strada e video-poesia. “Il progetto – spiega la Presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo – è nato dalla forte esigenza di riscoprire i capisaldi della nostra storia, dell’epopea dei braccianti romagnoli cui la nostra Comunità deve tanto per proiettarci verso il futuro con radici più salde e maggiore consapevolezza di noi stessi e delle nostre origini. L’opera è un autentico capolavoro pensato, progettato e realizzato dal territorio per il territorio, per la cui realizzazione è stato necessario un lavoro intenso di approfondimento da parte degli artisti del Gruppo Subword sul tema della bonifica che ha permesso gli insediamenti ad Ostia e nei quartieri limitrofi”. Prendendo spunto dalla storia della bonifica delle paludi ostiensi del XIX secolo, cominciata nel 1884, il murale raffigura l’impresa dei “Telonauti”, un gruppo di fantastici viaggiatori del tempo, “dediti ad un’opera profonda di trasformazione e rinnovo della storia dell’umanità”. Come gli scariolanti ravennati prosciugarono dal fango una terra malsana e abbandonata rendendo possibile la nascita di Ostia moderna, così, in un futuro prossimo, i telonauti, con lo stesso coraggio e spirito di sacrificio e di cooperazione, gestiranno l’immensa mole di dati digitali che sostanzia la nostra epoca, scegliendo di salvarne solo una piccola parte con la quale ri-costruire un mondo nuovo. I granelli di terra melmosa nelle carriole di allora, nel dipinto, diventano l’ammasso di lettere digitate che infesta la palude dell’informazione, lettere da loro in parte rimosse e in parte riutilizzate per formulare un nuovo linguaggio della trasformazione. La prima breve ma potente parola con la quale i telonauti iniziano questo processo di rinnovamento è “OS”, etimo di “Ostia”, che in latino ha il significato di “bocca, entrata, apertura, comunicazione” e che, accanto all’aggettivo greco “neo”, ossia ‘nuova’ va a costituire il nome dato all’opera: NE-OS. La spinta al cambiamento in meglio della realtà costituisce quindi il fulcro semantico dell’intero lavoro, un cambiamento che si nutre della memoria del passato storico, sociale e culturale di un luogo che vanta più di due millenni di storia filtrando, integrando e proiettando tali conoscenze verso l’edificazione di una realtà collettiva nuova e più evoluta. “Il progetto – aggiunge Di Pillo – è stato promosso e finanziato dalla nostra Amministrazione. Il lavoro degli artisti è stato eseguito a titolo gratuito e donativo. Si tratta di un’opera originale che unisce il linguaggio pittorico murale a quello poetico-performativo. Infatti, sulla facciata sud del dipinto è inserito un codice QR che, scansionato, permette di accedere ad una video-poesia che vuole descrivere il significato”.