Via libera dell’Aula Giulio Cesare alla proposta che dichiara la decadenza e l’annullamento della convenzione di Monte Stallonara, nel Municipio XI di Roma, per il mancato rispetto da parte della società costruttrice degli obblighi in essa previsti. “Con la delibera che abbiamo approvato in Assemblea Capitolina – le parole del Presidente della commissione urbanistica Carlo Maria Chiossi – andiamo a revocare l’assegnazione del diritto di superficie per la costruzione di immobili residenziali, attribuito a questa impresa edilizia grazie a un contributo pubblico regionale di oltre 200 mila euro ricevuto in passato, che la Regione Lazio ha poi provveduto a revocare per le violazioni riscontrate”. Il piano di zona B50 “Monte Stallonara” fa parte del II Peep (Piano di edilizia economica popolare) ed è situato nel quadrante sud-ovest della città. L’annullamento della convenzione avrà effetto retroattivo e gli immobili realizzati entreranno a far parte del patrimonio di Roma Capitale, che potrà così consegnarli agli assegnatari in regola con i pagamenti e i requisiti previsti dalla convenzione originaria. “Si tratta di un atto importante a tutela dei cittadini romani che abitano negli appartamenti del piano di zona – aggiunge Chiossi – che trova conferma della sua bontà anche nella sentenza del 10 dicembre scorso, con la quale il giudice dell’esecuzione ha messo la parola fine alla procedura fallimentare che gravava sulle loro case – nonostante fossero in regola con i pagamenti – richiesta da una banca per recuperare il credito vantato nei confronti della società costruttrice, oggi in liquidazione. Un altro tassello fondamentale sul fronte dei piani di zona, che si aggiunge alle delibere di decadenza già approvate tra il 2017 e il 2019, frutto di una precisa volontà politica dell’Amministrazione M5S e del grande lavoro di verifica fatto dagli uffici capitolini. Grazie a esso abbiamo potuto scoprire il mancato rispetto degli obblighi previsti nelle convenzioni stipulate in passato tra Roma Capitale e diversi operatori privati nei piani di zona, a danno dei cittadini che sono stati truffati, rischiando ora lo sfratto, ora la vendita delle loro case all’asta”.