Secondo gli inquirenti, l’organizzazione aveva creato una piazza di spaccio ben organizzata che operava negli orari di apertura dei negozi, dalle 9.30 alle 13 circa e dalle 15.30 alle 20, nella zona compresa tra via Morrovalle, via Recanati e via Osimo, caratterizzata dalla presenza di numerose attività commerciali. L’attività di spaccio era ben strutturata con vedette e pusher, che sfruttavano il via vai di persone negli esercizi commerciali per mimetizzare la loro attività illecita. Nella pausa pranzo, infatti, quando i negozi chiudevano, interrompevano le attività per ricominciare alla riapertura pomeridiana.
I pusher, per non destare sospetti, si posizionavano sempre davanti alle attività commerciali interloquendo con altre persone o facendo finta di essere clienti dei negozi e, quando venivano contattati dagli acquirenti, si spostavano simulando un saluto con questi ultimi con la stretta della mano, e consegnando loro la sostanza stupefacente. In alternativa, gli acquirenti venivano inviati da un secondo spacciatore nelle vicinanze.
Per evitare il sequestro della merce da parte della polizia, i pusher non avevano mai un numero consistente di dosi al seguito ma, su precise indicazioni dei gestori della piazza, queste venivano nascoste ogni giorno in punti diversi, utilizzando vari stratagemmi tra cui piccole scatole in metallo con calamita che nascondevano sotto i paraurti delle auto, fazzoletti di carta usati nascosti, pezzi di carta accartocciati posti sotto autovetture scelte ad hoc, delle quali conoscevano i proprietari, oppure auto in disuso, nei pressi dei bidoni dell’immondizia, in una buca delle lettere, in vari pertugi sui muri, nonché nel portone di un condominio che rimaneva sempre aperto, in maniera che lo spacciatore di turno lo potesse utilizzare sia per nascondere la sostanza, sia per effettuare degli scambi all’interno, lontano da occhi indiscreti.
Dal monitoraggio delle telecamere presenti in zona, gli investigatori del IV Distretto hanno verificato che la piazza di spaccio di in via Morrovalle era gestita presumibilmente da due fratelli, F. M. e F. T., che si alternavano mattina e pomeriggio per controllare le attività, posizionavano la sostanza, ritiravano i soldi, pagavano il giornaliero dei pusher e in alcune occasioni spacciavano direttamente in prima persona. Inoltre come in un vero “centro commerciale”, anche gli spacciatori e le vedette avevano dei turni ben definiti suddivisi in mattine e pomeriggi. Ne sono stati individuati nove.
Sul posto, oltre ai “turnisti” erano sempre presenti M.A. (deceduto) e F. F., entrambi con precedenti di polizia, che dagli accertamenti degli inquirenti sono risultati essere i fornitori della sostanza stupefacente del gruppo sfruttando la zona commerciale per prendere contatti con altri pluripregiudicati per lo smercio dello stupefacente. Infatti, durante le indagini, gli agenti hanno potuto osservare alcuni episodi in cui alcuni pregiudicati contattavano i due.
Tutte le persone coinvolte a vario titolo nell’attività di spaccio sono state individuate dagli investigatori di San Basilio, grazie ai controlli sul territorio e alle loro conoscenze investigative. A conclusione delle indagini sono state 11 le persone arrestate e sei denunciate in stato di libertà; sequestrati 80 grammi di cocaina, 2,5 kg di hashish nonché 30 grammi di marijuana.