«Trovare un reperto archeologico e portarlo via con sé – si legge sulla pagina del museo -, danneggiarlo o, addirittura, decidere di rubarlo è un gesto che può costare caro. Non solo dal punto di vista giuridico: lo testimonia il pacco che il Museo Nazionale Romano ha ricevuto proprio pochi giorni fa dagli Stati Uniti. Al suo interno c’era un frammento lapideo su cui erano state scritte una dedica e una data. Ad accompagnare il reperto c’era anche un lungo biglietto in cui l’autrice del gesto esprimeva non solo il suo pentimento ma soprattutto la consapevolezza, raggiunta dopo qualche anno, di quanto sconsiderato e irrispettoso fosse stato quel gesto. Portare via un reperto da un museo o da un’area archeologica significa non solo non comprenderne il valore di testimonianza storica, di oggetto fragile, che va trattato con le dovute accortezze, ma anche privarlo delle informazioni che esso porta con sé e, di conseguenza, della realtà che può documentare. Musei e parchi archeologici appartengono a tutti: chi ne asporta una parte, anche infima, per averla tutta per sé, compie un reato».