Sta creando uno tzunami politico-amministrativo l’inchiesta della nota trasmissione d’inchiesta di Rai 3 che ha approfondito, in particolare, vari e gravi presunti episodi di corruzione, conflitti di interesse e abuso di potere, ma anche di violenza privata e pubblica che coinvolgerebbe almeno una parte del Corpo dei vigili urbani della città eterna, ossia quella che opera nel I Municipio. In particolare, il servizio ha acceso i riflettori su inchieste giudiziarie e arresti che hanno toccato negli ultimi anni il Corpo di Polizia locale di Roma Capitale, uno dei più grandi d’Europa, che conta 6mila agenti che operano in diversi settori dall’edilizia ai controlli anti Covid.
I locali del centro di Roma
Per quanto riguarda i controlli dei locali del centro di Roma e il legame tra imprenditori e gli ambienti della criminalità organizzata, il giudice Guglielmo Muntoni, impegnato nelle attività di sequestro dei beni delle mafie, ha spiegato il comportamento anomalo di alcuni vigili urbani nello svolgimento dei controlli.
Pratiche di politici e imprenditori
Report ha trasmesso alcune intercettazioni tra Angelo Giuliani, ex- comandante della polizia locale di Roma Capitale finito sotto processo per corruzione, poi riabilitato e alla guida del Gruppo Eur e l’attuale comandante Napoli. Nella conversazione risalente al 2011 c’è la richiesta di velocizzare le pratiche di politici e imprenditori, tra i quali figurano l’allora deputato di Vratelli d’Italia Marco Marsiglio, oggi presidente della Regione Abruzzo. Sulla vicenda è stata presentata una interrogazione parlamentare dagli onorevoli Santanché e Mollicone di Fratelli d’Italia e membri della Commissione di vigilanza Rai, in difesa del governatore nonché collega di partito.
Controlli con preavviso al Circolo degli Artisti
Il Circolo degli Artisti, storico locale della movida romana, ha chiuso per disposizione nel giudice nel 2015. Come emerso dalle indagini, il locale è stato sottoposto a sequestro perché c’è sotterrato dell’amianto nell’area circostante. Inoltre per diciassette anni chi lo gestiva non avrebbe pagato l’affitto al Comune di Roma, perché nessuno ha controllato e i controlli fatti dai vigili avvenivano tramite preavviso, oltre ciò il locale risultava accatastato come magazzino.