Da luglio scorso, Il Caffè di Roma sta conducendo una battaglia per far luce sui tanti misteri che ancora avviluppano come una pesante coltre di nebbia la ‘valle dei Ponti’, alias il parco dell’Eur-Torrino-Castellaccio, un’area verde situata a due passi da Tor di Valle, su cui dovrebbe sorgere il nuovo Stadio della AS Roma. Il parco è pronto da anni, ma non è stato ancora mai aperto al pubblico. Di recente, il piccolo-grande polmone verde è balzato agli onori della cronaca perché, durante recenti lavori di scavo, al suo interno sono scomparsi vari ponti, tra i quali ne figura anche uno romano imperiale del secondo secolo d.C. eretto dagli imperatori Marco Aurelio e Commodo. Agli onori delle cronache sono balzati anche una scuola mai finita, una pista ciclabile pronta, ma mai inaugurata, strane casette con tanto di porta e recinzione sul fosso dell’Acquacetosa e da ultimo un museo archeologico, ex vaccheria, finito e pronto per essere utilizzato (magari mettendoci il ponte imperiale e una grossa stele di travertino rinvenuta al suo fianco) e che invece se ne sta malinconicamente chiuso sul cucuzzolo di una montagnola per l’inerzia degli Enti preposti. Il Municipio IX, il Comune, la Soprintendenza latitano su una questione fondamentale: cosa si sta facendo per far aprire questo grande parco che si sta ammalorando nelle sue imponenti strutture ludiche e sportive? Infatti il parco è chiuso per non meglio precisati “scavi” di cui però, negli ultimi quattro mesi, non si è vista mai traccia. Tuttavia qualche giorno fa, dopo la nostra incessante e civica campagna mediatica, qualcosa si è mosso e così è comparso un enigmatico cartello “Scavi aperti” e sono iniziati tre lavori contemporaneamente. Insomma, vuoi vedere che dopo mesi di inattività Il Caffè è riuscito a far riprendere i misteriosi lavori? Non sappiamo a cosa servano perché nessuna delle Istituzioni che abbiamo contattato ci vuole rispondere compiutamente, ma già è un buon segnale visto che c’è attività.
In ogni caso seguiremo l’evolversi della vicenda per i nostri lettori e per i cittadini romani che numerosi ci hanno incitato a continuare.
16/11/2020