COSA È STATO DETTO DA CASATI IN RADIO
Nella trasmissione andata in onda alle 13 del 5 ottobre si possono ascoltare le parole di Casati, non in forma integrale. «Mi sembra una questione di buonsenso, se io penso di aver avuto un contatto dal quale penso di aver avuto la positività – dice il direttore generale della Asl di Latina – è ovvio che devo stare in isolamento finché non è stabilito che quel contagio non l’ho preso». A questo punto il conduttore chiede a Casati: per questo Salvini e Durigon meglio che stiano a casa? E Casati risponde: «Questo non è che vale per Salvini o Durigon, per me vale per tutti in generale. Per quanto riguarda Salvini, se l’ha fatta il 25 (la cena elettorale a Terracina n.d.r.) oggi siamo al 6 di ottobre, siamo quasi alla fine di questa quarantena. È chiaro che non essendo a conoscenza del fatto, Salvini si è mosso e avuto altri contatti. Sarà lui a ricostruire i suoi contatti e le aziende dove si è verificato il fatto organizzeranno le attività diagnostiche come stiamo facendo noi».
LA VERSIONE DELLA ASL
Nel frattempo la Asl smentisce le dichiarazioni attribuite a Casati secondo le quali lui stesso avrebbe detto che Salvini e Durigon debbano stare a casa. «In merito alla presunta affermazione “Salvini deve stare a casa” – si legge nella nota inviata alla stampa -, si precisa che, durante l’intervista rilasciata a Radio Capital a fronte della richiesta di informazioni sulle posizioni dei leader della Lega che hanno partecipato al comizio elettorale di Terracina, è stato risposto che non vengono rilasciate dichiarazioni su singoli casi per quanto riferibili a persone note. Sono state invece richiamate le regole di comportamento generale che sono, in estrema sintesi, le seguenti: se una persona risulta essere un contatto primario di un soggetto positivo, lo stesso viene posto in isolamento fiduciario per il periodo di quarantena e resta in isolamento anche a seguito di un primo tampone negativo poiché il contagio da COVID-19 potrebbe emergere successivamente sempre nell’ambito del periodo di quarantena. Per i soggetti che non sono considerati contatti primari e che vengono sottoposti a tampone di controllo, è necessario che gli stessi stiano in isolamento fino ad esito del tampone. Se un soggetto, indipendentemente da come si chiama o dal ruolo che svolge, rientra o meno tra quelli che devono rispettare l’isolamento fiduciario, dipende dal suo status di “contatto primario” o dal fatto che ha effettuato un tampone di controllo. È evidente che l’interesse mediatico, generato dal rilievo della situazione di positività di un soggetto nell’ambito di una iniziativa politica, può comportare che alcune dichiarazioni possano anche essere male interpretate. Se non si è riusciti ad essere sufficientemente chiari nel corso dell’intervista dispiace, ma il senso autentico della dichiarazione consisteva nel riportare l’attenzione sulle regole generali e non certo argomentare su posizioni individuali». Da quanto si apprende, Salvini e Durigon non sarebbero stati “convocati” perché non considerati contatti primari.
SALVINI: TAMPONE SOLO SE MI AVVISANO
Matteo Salvini, nel frattempo, ha dichiarato di essere disposto a effettuare il tampone qualora gli arrivasse notifica da parte della Asl. Sempre secondo quanto lui dichiara, questa non gli è arrivata e quindi non ha eseguito controlli dopo quell’evento. Gli esiti degli altri tamponi fino ad oggi eseguiti sarebbero risultati negativi. Su Twitter ha scritto: «Focolaio? Non scherziamo. Ho fatto test e sono negativo. Usare la malattia per fare battaglia politica come fanno alcuni a sinistra è da mentecatti. Chi mi augura di ammalarmi? Ha un cervello piccolo piccolo».