Ci siamo occupati più volte del “parco dei ponti” e cioè il parco pubblico che si trova in località Castellaccio, Torrino, e che abbiamo portato all’attenzione dei nostri lettori per varie vicende: la presenza di ponti antichi “scomparsi”, il bel parco attrezzato -appunto- e mai inaugurato in una zona ampiamente vincolata e attraversata da due rivi affluenti del Tevere, il Vallerano e l’Acqua Acetosa, la ciclabile ultimata e mai inaugurata ed ora bloccata, la contiguità con la zona di Tor di Valle individuata come zona di costruzione per il nuovo stadio della AS Roma in un’area subsidente e soggetta ad allagamenti. Insomma un vero vespaio di problemi nel quadrante sud della città. L’area -come dicevamo- è ad alta vocazione archeologica per la presenza di un tratto (400 metri) della vecchia via Laurentina appalesato all’altezza del Palazzo della Provincia voluto fortemente da Nicola Zingaretti e costruito da Luca Parnasi e che ora è sotto indagine da parte della Corte dei Conti. La via Laurentina seguiva un tracciato parallelo alla via di Decima che fa da confine occidentale del parco. Analizzando le mappe si vede come tale consolare entri nel parco e prosegua poi verso sud, in direzione del mare. Durante gli scavi propedeutici alla costruzione di una pompa di benzina, in una zona peraltro ricca di distributori, alla confluenza tra via dell’Acqua Acetosa Ostiense e il ponte sotto la Colombo è riemerso un altro tratto di basolato tardo imperiale, magnificamente conservato, lungo una trentina di metri e largo tra i sei e gli otto metri. Per qualche mese l’antica Laurentina si offrì agli occhi dei curiosi e degli studiosi e poi, come spesso accade in questi casi, fu di nuovo rinterrata, decisione questa che provocò l’ira dei Comitati cittadini che chiedevano di mostrarla al pubblico ricoperta da una teca trasparente. Invece si è optato semplicemente per lastricare in maniera diversa l’area di scavo, senza neppure un cartello segnaletico. Ci chiediamo perché la Soprintendenza, la stessa chiamata da noi in causa per come si è mossa per i ponti nel parco a poche centinaia di metri, abbia agito in questo modo di fronte a tale scoperta archeologica di portata mondiale. Ora da pochissimo tempo il benzinaio ha aperto e pochi sanno che sotto il suo cemento c’è una delle più belle e meglio conservate consolare romana, però invisibile perché Roma i suoi gioielli prima li mostra e poi li nasconde.
24/09/2020