Otto medici dell’ospedale Bambino Gesù di Roma sono indagati per la morte di un bimbo di 2 anni. Domani si svolgerà l’udienza preliminare del procedimento di fronte al Gip del tribunale di Roma. La triste storia sarebbe costellata, secondo la ricostruzione dell’accusa, da una serie di errori e disattenzioni mediche il cui esito sarebbe stato fatale per il piccolo, nato con una patologia cardiaca. L’impianto accusatorio ricostruisce che nel centro cardiologico pediatrico Mediterrano di Taormina, dove il bambino è stato operato nel 2016, gli sarebbe stato impiantato un pacemaker “al contrario”, e che di questo errore non si ci si sarebbe resi conto nei successivi controlli neanche nel nosocomio romano. Il piccolo morirà dopo un intervento chirurgico a gennaio 2019.
Ricostruzione, questa, totalmente rigettata dal Bambino Gesù. Secondo quanto riporta Rainews, l’ospedale pediatrico afferma che “non esiste nessun pacemaker «messo al contrario». L’affermazione non ha alcun senso dal punto di vista clinico e non trova riscontro negli accertamenti finora effettuati”. Il Bambino Gesù si dice vicino alla famiglia e fiducioso nel lavoro dei giudici, mentre per spiegare la morte del piccolo si riferisce a una rara complicazione che poteva essere risolta chirurgicamente: “l’intervento era già programmato. Ma il bambino purtroppo, in attesa di tornare a ricovero, ha contratto un virus e poi una polmonite che gli è risultata fatale”. A chiarire la vicenda sarà la magistratura.
14/09/2020
